La metafora dello specchio è la lettura di Alessandro Michele per la sua collezione uomo e donna GUCCI per il prossimo autunno inverno. La sua capacità riflettente permetterebbe, infatti di accostarsi in maniera fedele allo statuto ontologico del mondo, un modo per vedere le cose esattamente come le vediamo. Questa prospettiva sta stretta al direttore creativo di Gucci, refrattario da sempre alla visione esatta delle cose. Così lo specchio si apre alla sua narrazione magica, quella di unire il mondo della fantasia alla trasfigurazione della realtà. L’abito è come uno specchio, capace di reincarnare la nostra presenza nel mondo e di rifletterla in una nuova dimensione. “Celebro i vestiti come veri e propri laboratori ottici: macchine capaci di proiettare nel mondo fiabe di metamorfosi e reincanto” . La collezione Gucci è il portale per la dimensione del senza sesso e senza tempo, anche quando ci sono le famose righe di Adidas a definirne un genere (quello sportwear) l’abito diventa universale. Specchio delle mie brame… chi sarà il/la più bello/a del reame?