Auto

Feb 24 …I COSTRUTTORI ALL’ATTACCO…

di Bianca Carretto

“L’industria automobilistica è pronta a raccogliere la sfida per passare entro il 2035 a una circolazione a Co2 solo elettrica o, nel medio periodo, anche ad idrogeno”, lo dice Michele Crisci, il presidente dell’Unrae, l’associazione che accoglie i costruttori automobilistici che operano in Italia. Servono le condizioni necessarie per raggiungere l’obbiettivo, potrà avvenire “quando si creerà un coordinamento stabile e programmato tra industria, mercato e istituzioni, quando si smaltirà questo clima di scetticismo non giustificato, contrario al progresso tecnologico, quando si capirà che l’individualismo genera solo inutili fazioni che frenano l’evoluzione. Trovo anche ingiustificato e controproducente che alcuni politici parlino di scelte ideologiche o di malafede”. Affermazioni  percepite dagli utenti  come barriere all’acquisto di veicoli elettrici o  plug-in , per consentire all’Italia di non essere il fanalino di coda in Europa. “Serve accelerare la distribuzione di colonnine di ricarica potenti e veloci, sia private che pubbliche, in particolare lungo le autostrade, è il presupposto fondamentale per la crescita del mercato dell’auto elettrica, dovrà essere comparabile alla semplicità del rifornimento del carburante.” Nel 2022, in Europa, i veicoli elettrici hanno rappresentato il 12.1% di quota di mercato con punte ben sopra il 35/40% in alcune nazioni; in Italia siamo solo al 3%, lo scorso anno il calo ha sfiorato il 27%. I motori endotermici di ultima generazione avranno ancora un ruolo in questo periodo, soprattutto se ibridizzati, per aiutare il rinnovo del parco circolante anziano e per affrontare paesi dove si circolerà ancora per lungo tempo con auto benzina e diesel. “Investire in modo ingente solo sulla produzione di motori a combustione interna non è la scelta fatta dai costruttori mondiali. Questa transizione porterà alla modernizzazione degli impianti, dovrà occuparsi anche della crescente richiesta di efficienza energetica, valorizzando lo sviluppo di fonti rinnovabili”. Un altro aspetto fondamentale riguarda il riutilizzo e il riciclo delle batterie che rappresenta una grande opportunità di business, è necessaria una visione di insieme che “deve comportare – aggiunge Crisci -sia da parte della Commissione Europea che dei singoli Governi, un piano strategico di incentivazione a favore delle aziende, aggiornando la fiscalità delle vetture, in modo che possano essere dedotte le spese dell’acquisto, del noleggio o del leasing e detratta interamente l’Iva sulle auto a zero impatti. Nell’immediato futuro i privati potranno accedere a vetture semi nuove o usate con prezzi molto ribassati. Per ciò che riguarda i rapporti con la Cina, dovremmo smettere di alzare allarmi ingiustificati, esistono già protocolli firmati internazionali e altri ne arriveranno in grado di promuovere un’adesione congiunta e obbligata verso il raggiungimento della decarbonizzazione. Bisogna saper cogliere le opportunità, l’Italia non può permettersi di avallare simili ritardi strutturali e di politica economica”. 

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