Nissan ha messo in atto Ambition 2030, una visione a lungo termine per migliorare la mobilità, verso un mondo più pulito, sicuro ed inclusivo. L’obiettivo vede il raggiungimento della neutralità del carbonio per tutto i ciclo di vita dei prodotti, entro il 2050. Oggi il marchio giapponese vale, all’interno dell’alleanza con Renault e Mitsubishi, il 53% delle vendite e nella classifica mondiale delle case, è salito al quarto posto, ora, in testa vi sono tre nipponici – Toyota, Honda, Nissan – interrotti, in seconda posizione, solo dai tedeschi di Volkswagen. Dopo l’ultimo incontro a Yokohama, tra Jean-Dominique Senard, presidente di Renault, Luca de Meo, ceo di Renault e Makoto Uchida, ceo di Nissan, sono stati ripensati gli equilibri interni del gruppo, che ne è uscito consolidato, grazie ad una divisione dei ruoli. Nissan sta accelerando l’elettrificazione, forte di una piattaforma elettrica CMF-EV su cui saranno costruiti 15 modelli in comune, continuando ad investire circa 16 miliardi di euro entro il 2026 che si aggiungono agli 8 miliardi stanziati precedentemente. Marco Toro, ad di Nissan Italia, spiega che “nel 2023, più del 75% delle vendite in Europa, nei prossimi anni, sarà composto da vetture elettrificate, in Giappone la stima è del 55%, in Cina del 40%, stessa quota in Usa. Ogni modello Nissan avrà una versione elettrificata”. Il Juke Hybrid ha aperto una stagione che vedrà il lancio di altre cinque vetture elettrificate, proponendo così la gamma di crossover più nuova e completa, anche in Italia, dove oggi il segmento pesa per il 46% del mercato. Nissan sta lavorando a quattro concept completamente elettrici, una rivoluzione sia in termine di stile che di tecnologia, chiamati: Chill-Out, Max-Out,Surf-Out e Hang-Out. Inoltre un impianto pilota verrà installato, nel 2024, a Yokohama, dedicato alle batterie allo stato solido (un miliardo di euro) che consentono di raddoppiare la densità energetica, riducono di un terzo il tempo di ricarica e limitano il costo di utilizzo a circa 57 euro/kWh. Sta anche progettando di aprire nuove strutture per ricondizionare le batterie sia in Europa che negli Stati Uniti e “dopo il lancio della prima generazione della Leaf – precisa Toro – sono state installate oltre un milione di infrastrutture in tutto il mondo e ed è previsto l’incremento delle stazioni, impiegando, entro il 2026, circa 160 milioni di euro”.