Alla Milano Fashion Week è andato in scena il “Blended Future” ideato da Jean-Charles de Castelbajac per Benetton. Una giornata intera di moda, performances, skaters e musica per raccontare una moda senza confini e senza muri. Tra visioni e condivisioni, stampe mimetiche e icone pop.
“Una moda che si fonda sulla “dem-olution”, una parola che mi sono inventato, unione tra democratic e revolution”, commenta JCC. “Non un semplice catwalk. Mi piaceva nel 2020 creare un evento di rottura: la sfilata come atto unico di comunicazione è troppo riduttivo oggi. A me piace raccontare storie: sul mondo che ci circonda, sui materiali, sui colori, sulla gente, sulle contaminazioni. 30 modelli, 30 manichini, e un’installazione dall’estetica unica. Volevo raccontare la potenza del visual merchandising, che in Benetton è sempre stata fortissima”.
L’evento ha avuto luogo in una location emblematica per la Milano della moda, la Pelota di via Palermo, palcoscenico ideale per la rappresentazione del futuro “according to” Benetton, dove pezzi carry over, capi basic e capi più di tendenza si fondono in un’unica idea di stile. “Uno stile flessibile, condiviso, fluido”, continua lo stilista, “che è come la cultura oggi, senza divisioni. Tra arte e moda, tra musei e strada. Tra una stampa mimetica e una con Topolino, tra le righe college e il volto di Bambi, tra i nostri colori iconici e la nuance cammello, super chic. E ancora, tra le stampe animalier e i disegni del mio grande amico Keith Haring, un artista la cui identità era in armonia con la visione originale di Benetton. Il suo stile era già “blended”.