La parola del momento è “il circolino”, riportata in auge da Fabrizio Corona nel suo FALSISSIMO, in riferimento a certi giri di persone che ci sono a Milano, quelli che vanno a Santa Margherita, St. Moritz o che frequentano solo i posti da figli di papà. In ogni settore esiste un circolino, un’élite ristretta che decide, influenza e controlla. Non è un club ufficiale, non ha regole scritte, ma è fatto di connessioni, favori reciproci e strategie sottili. Chi ne fa parte gode di vantaggi esclusivi: accesso alle informazioni prima degli altri, possibilità di orientare le tendenze e un potere decisionale che spesso supera anche quello delle figure ufficialmente più in vista.
Da milanese, fin da piccola, ti trovi ad affrontare già alle scuole elementari “il circolino” dei fighetti, che non sono interpretati come in High School Musical da Troy Bolton /Zac Efron ( ah che figo nella nuova campagna pubblicitaria di Police Eyewear!) o dalla bella e nevrotica Sharpay /Ashley Tisdale, ma da figli di genitori ricchi e narcisisti che si sentono potenti e comandano: bulli a cinque stelle insomma.
Nel fashion system il circolino è più potente che mai. Dietro l’apparente democratizzazione portata dai social media e dalle nuove piattaforme, le grandi decisioni restano nelle mani di pochi. Sfilate, nomine di direttori creativi, copertine delle riviste più importanti e persino i trend globali non nascono dal nulla: sono spesso frutto di strategie costruite all’interno di un’élite ristretta.
Chi decide le sorti della moda? Ecco alcune delle figure chiave che, nel tempo, hanno un peso enorme: François-Henri Pinault & Bernard Arnault, i due giganti del lusso, rispettivamente a capo di Kering e LVMH, controllano la maggior parte dei marchi di alta moda. Le loro decisioni su investimenti e acquisizioni possono fare la fortuna o la rovina di un brand, giocano una partita a scacchi infinita con i direttori creativi, ultimo a farne le spese Sabato De Sarno. Il business prima di tutto, il potere del denaro supera quello della creatività. Poi abbiamo Anna Wintour, Direttore artistico di Condé Nast e storica direttrice di Vogue USA, da decenni una delle voci più influenti nel mondo della moda. La sua approvazione può lanciare una carriera, mentre la sua indifferenza può segnare la fine di un designer emergente. Delphine Arnault, Figlia di Bernard Arnault e CEO di Christian Dior, rappresenta la nuova generazione del potere nella moda. Pierpaolo Piccioli, Demna, Jonathan Anderson, i designer più potenti non sono solo creativi: fanno parte di un sistema in cui le loro scelte (e la loro permanenza in un marchio) sono il risultato di equilibri e accordi interni al circolino. Miuccia Prada, una delle menti più influenti della moda contemporanea, capace di anticipare tendenze e influenzare la cultura visiva globale. E poi ci sono giornalisti e opinion leader che pur di non farli parlar male di te vengono coinvolti in talk e viaggi in giro per il mondo.
Come si entra nel circolino? Le regole sono non dette, ma chiare:
1. Essere protetti da qualcuno, nessuno emerge da solo. Serve un mentore o un alleato potente che apra le porte giuste.
2. Mantenere un’immagine pubblica perfetta. Le figure del circolino non si espongono mai troppo, non fanno passi falsi e ogni loro dichiarazione è calibrata.
3. Partecipare agli eventi giusti. Front row delle sfilate più esclusive, party privati durante le fashion week: chi conta si incontra solo in certi luoghi.
4. Escludere chi non è all’altezza. Se qualcuno si dimostra fuori dal sistema o troppo critico, viene gradualmente messo ai margini.
Negli ultimi anni, alcuni outsider sono riusciti a sfidare il circolino. Gli influencer, con il loro impatto sui social, hanno creato nuove dinamiche di potere ma i più grandi sono stati rapidamente assorbiti nel sistema. Chi cerca di scardinare le regole troppo velocemente rischia di essere respinto. Virgil Abloh, nonostante il suo successo, aveva dovuto lottare per essere accettato nelle stanze del lusso, e molti creativi emergenti trovano ancora difficoltà a farsi spazio senza il supporto di uno dei grandi gruppi. Io ricordo ancora quella famosa pr che un giorno mi ha detto “sei una di noi” e io mi sono sempre chiesta se fosse un bene o un male avere la sua benedizione.
La moda è in continua evoluzione, ma una cosa è certa: il potere si riorganizza, cambia forma, ma non si dissolve mai. Il circolino oggi è meno visibile, più attento alle nuove dinamiche culturali, ma rimane il cuore pulsante di un’industria che, dietro la facciata inclusiva, continua a essere un gioco per pochi eletti. Elimina chi non serve e integra nuovi adepti con grande velocità.
Tommaso Ebhardt durante la presentazione del libro PRADA. UNA STORIA DI FAMIGLIA presentato alla Libreria Mondadori in Duomo insieme all’Assessora Alessia Cappello e Giuseppe De Bellis direttore di Sky TG24 ha raccontato il mondo della moda visto da uno che la moda la vive al massimo con una sneaker sofisticata. Da outsider la prima cosa che si è chiesto è come ci si veste alle sfilate e tutti gli hanno consigliato di vestirsi di nero, senza loghi. A meno che tu non sia un ambassador della maison è sempre meglio usare la chiave del minimalismo, cosa che a quanto pare non appartiene a Bianca Censori, la “dissociata” moglie di Kanye West, che ai Grammy Awards si è spogliata davanti a tutti con un body in tulle che per un attimo da dietro pensavo fosse quello color carne contenitivo che ho preso sul sito di Skim, il brand di Kim Kardashian.
Il circolino della fashion week si è riunito alla conferenza stampa di Camera Moda a Palazzo Marino dove il presidente Carlo Capasa ci ha detto che per avere delle buone notizie bisogna aspettare a fine anno, i magazzini sono pieni, ci sono poche nuove produzioni e la filiera è in crisi per mancanza di numeri. Se poi ci si mette Trump che ci alza i dazi di esportazione ( su 95 miliardi di fatturato, 91 miliardi sono per l’export) capite che altro che saltare i direttori creativi qui! Intanto Capasa ha portato a casa la Cassa Integrazione per gli operatori della moda, che per un po’ salverà i posti di lavoro. “I nostri concorrenti non sono i francesi, con i quali condividiamo le stesse problematiche al momento, oggi siamo quasi pari con la loro Fashion Week. I veri concorrenti della moda sono i viaggi, le persone sognano una meta turistica piuttosto che un acquisto di lusso. Per questo vi chiedo di sostenere l’industria italiana attraverso la narrazione che viene fatta durante la settimana della moda”. Ecco devo dire che questo mi ha fatto venire un piccolo brivido di commozione, serve orgoglio è vero, ma anche un po’ di riconoscimento dico io! Gira e rigira il circolino lavora sempre, gli altri si devono inventare qualsiasi cosa per sopravvivere. Addirittura un pr mi ha chiamato per dirmi che ha girato un sacco di edicole ma non trovava il CHI E’ CHI e voleva sapere dove poteva acquistarlo. Io volevo dirgli dove le aveva trovate tutte quelle edicole e, soprattutto, che nelle poche rimaste non si trova nemmeno più Novella2000 vuoi che si trovi il CHI E’ CHI ? Comunque per chi non lo sapesse nel nostro bellissimo sito esiste in alto una banda con un bel link “ACQUISTA LE PUBBLICAZIONI”, poi “ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER” e “SCHEDA GIORNALISTA”, questo per tutti quelli che mi dicono “ma io non ricevo la newsletter?” oppure “Sono un giornalista ma perchè non sono nel CHI E’ CHI ?”. Lo so siamo nell’era digitale … sono cose da capire.
In questi giorni stanno già agitandosi tutti per gli inviti da ricevere e la rete di contatti inizia a mettersi in moto. Tutti vogliono andare alla sfilata di Fendi che celebra i 100 anni, ma secondo me anche per andare a mangiare nel nuovo store che ospiterà una nuova sede de LA LANGOSTERIA. Sarà un altro posto dove si ritroveranno i nostri amici del circolino, che tra il Salotto di Milano, il Baretto, Marchesi Montenapoleone e Cipriani, suddividono la loro giornata in incontri per fare il loro business.
Uno fuori dal circolo milanese, ma che ha quello delle celebrity internazionali è Lucio Di Rosa, che ha fondato LDR22 e finalmente, da quando è arrivato Mario Vincenti, sono riuscita a conoscere. Lui è il sosia di Gianni Versace, appena l’ho visto l’ho pensato ed infatti mi ha confessato che ha lavorato al fianco di Donatella Versace per tanti anni anche per questa somiglianza che li ha subito legati. “Sai che su quel divano si è sdraiata Sharon Stone e che Angelina Jolie è venuta qui in showroom a vedere il soffitto per prepararsi al suo ruolo in Maria Callas?”. Il suo spazio è una specie di concept store dove tra abiti di Atelier Eme’ e Patrizia Pepe si inseriscono gli arredi di Fornasetti e tutto è curato nel minimo dettaglio, con uno stile ricercato ma che ti fa sentire a casa. “A Los Angeles dove abbiamo la sede principale di LDR22 faccio sentire le attrici come a casa, preparo le tagliatelle fatte a mano, mia madre è emiliana, cucino il sugo al ragù come si deve e per loro sono diventato un amico, un confidente”. Lucio parla con tranquillità di aneddoti che starei ad ascoltare per ore, dai red carpet della notte degli Oscar alle discussioni con Donatella e Lady Gaga.
Per chi vuole appartenere ad un circolino del lusso vi informo che è nata la collaborazione tra Billionaire, Jacob & Co. e Insignia che ha dato vita a una carta straordinaria realizzata con metalli preziosi e oltre 1200 diamanti, pensata per un’élite internazionale e accompagnata da servizi e vantaggi come accesso a un servizio concierge 24/7, esperienze Vip e benefit riservati presso Billionaire Resort Malindi ed altri privilegi esclusivi. Magari non potete farne a meno.
Io mi auguro che nessuno voglia creare circolini low cost come la tiktoker pregiudicata Rita De Crescenzo che ha convogliato tutta la sua community napoletana a Roccaraso “per vedere la neve”. Scene da manicomio, tanto che hanno dovuto chiudere la località.
Tanta roba questi circolini… ma mai come David Beckham in mutande per BOSS.
Bellissimo pezzo informato e spiritoso . Analisi puntuale e leggerezza . Complimenti.
Grazie Paola un bacio Cristiana
Ottimo pezzo: complimenti.
PS: David con BOSS vince su tutto! 😉