Inorridita da quanto ho letto sul decreto del Comune di Milano che trovate in allegato. Ho preso carta e penna e ho scritto al Sindaco Sala. Non ho ancora avuto risposta, aspetto fiduciosa, sono stata però contattata da presidenti di case auto e da partiti politici (finora silenziosi, c’è stato il ponte…) ed ho intenzione di non mollare. Trovo sia un pessimo segnale paragonare un’automobile alle peggiori bassezze dell’uomo. Un prodotto industriale che nasce dalla ricerca, dall’ingegno, dalla lungimiranza di chi ha inventato l’unico mezzo di mobilità individuale, sicuro.
Egregio Dott. Sala,
ho sempre pensato, al di sopra delle sue competenze, che lei fosse una persona equilibrata, da qualche giorno ho dei dubbi. Come ha potuto far passare un decreto in cui i brand di auto sono considerati allo stesso livello di siti pornografici, di chi promuove l’uso di droghe, di tabacco, di alcolici? Ha classificato la mobilità individuale sull’identico piano dei peggiori vizi dei suoi cittadini, giustificando che il decreto si riferisce solo alle case che non praticano una politica di sostenibilità allineata con il Comune che lei presiede. Oggi tutti i costruttori, dall’Asia più profonda, agli Stati Uniti più radicati, dall’Europa più sofisticata, spendono miliardi in ricerca, sostengono l’economia dei loro paesi, danno lavoro a milioni di persone e le vetture che producono sono il frutto della tecnologia più avanzata, nessuna esclusa. Io spero che lei voglia scusarsi debellando, da quell’infausto decreto, la parola automobile, troppo nobile per essere infangata. Ammettere l’errore è prova di sensibilità e intelligenza, doti per me essenziali in un uomo. La ringrazio per l’attenzione, Bianca Carretto