L’avventura di Vanity Fair alla scoperta del Metaverso continua: dopo il debutto con la copertina in NFT lo scorso settembre, arriva ora la prima cover di un giornale italiano ambientata nella nuova dimensione digitale. Protagonista, l’artista e performer Virginia Raffaele. Fotografata da Nima Benati, la vediamo al centro di un simbolico anello multiforme: è una rielaborazione in crypto art firmata dal collettivo svizzero ValuArt, partner di Vanity Fair in questa avventura, che evoca l’attraversamento del confine tra la nostra realtà da quella del Metaverso. È una cover che si trasforma e si anima: basta inquadrare il QR code stampato al fianco dell’immagine col proprio smartphone.
All’interno del numero, in edicola il 16 febbraio, la comica romana si racconta in modo inaspettato. «Da adolescente ero la buffona del gruppo», ricorda Virginia Raffaele, che sta portando in giro per l’Italia il suo spettacolo teatrale Samusà e che vedremo nel cast di Lol – Chi ride è fuori su Prime Video dal 24 febbraio «Ero una specie di Gremlin, una nerd, con gli occhiali, l’apparecchio, la frangetta e le gambe lunghe lunghe con il busto corto. Mi sentivo diversa e così tiravo fuori il mio talento: ero la più simpatica». È un sentimento che non è cambiato con il tempo: «Mi sento sempre fuori luogo, con la maglietta sbagliata, la borsa sbagliata, qualcosa che non è perfetto. Non mi sono mai accettata definitivamente. La verità è che ho un lato malinconico molto forte». La confessione continua toccando il tema della bellezza («Bellissima io? Non lo sono in realtà, e non lo dico per fare complimenti. Non mi ci sento»), della solitudine («Ho imparato a stare da sola e ne sono contenta, perché ho trovato l’indipendenza, però poi ci sono i vuoti. Ci sono momenti davvero bui»), della vicinanza con l’universo maschile («Ho tantissimi amici e con loro mi diverto un po’ di più, c’è quel cameratismo che è perfetto per il cazzeggio. Con le donne è diverso»). Una carriera di successo, la sua, nata da una motivazione profonda: «Per me riuscire a far ridere è una vocazione più che un lavoro. Non voglio passare per invasata, ma è come il missionario che fa del bene: io mi sento bene quando faccio star bene gli altri».
Al progetto speciale della cover con Virginia Raffaele segue il secondo, importante traguardo raggiunto da Vanity Fair nell’universo digitale di cui tutti parlano: la creazione del primo avatar di un giornale. Si chiama Vanity Player One e sarà il personaggio in cui i lettori potranno immedesimarsi per scoprire le storie e i contenuti presentati in futuro dal magazine. A una settimana dall’inizio della Fashion Week di Milano, Vanity Player One è il protagonista su questo numero di un servizio di moda senza precedenti. Ogni abito e accessorio da lui indossato è stato fotografato e rielaborato in 3D per poi essere trasportato nella nuova realtà grazie a tecnologie innovative che permettono uno sguardo inedito e un coinvolgimento immersivo. È solo l’inizio di un lungo percorso che Vanity Fair farà durante tutto il 2022, un viaggio che vedrà eventi e iniziative mai sperimentati prima nel mondo dell’editoria e dell’intrattenimento.