Si sono presentati con il piglio degli antichi samurai, di chi non aveva mai creduto a una rapida conversione del mercato alla propulsione 100% elettrica.I ceo di Toyota, Mazda e Subaru, hanno annunciato che hanno pronta, al lancio, una nuova generazione di motori termici ma con una tecnologia in grado di ridurre le emissioni di Co2 dei loro veicoli. “ Confermo a nome dei miei colleghi – ha detto Koji Sato, il ceo di Toyota- che raggiungeremo la neutralità di carbonio attraverso differenti strade”. Atsushi Osaki , il capo di Subaru ( la società è detenuta per il 20% da Toyota), ha precisato che “ pur continuando a lavorare sullo sviluppo delle auto completamente elettriche non trascuriamo il miglioramento delle prestazioni dei nostri motori endotermici”. E, Masahiro Moro , il capo di Mazda ( Toyota possiede circa il 5% del capitale) ha voluto ribadire che “i motori a combustione avranno un ruolo chiave nel processo di elettrificazione di tutta la mobilità”. Per cui Mazda mantiene l’installazione dei motori rotativi, aumentando le prestazioni in termini di potenza, incrementando la depurazione dei gas di scarico, l’efficienza del carburante e la sua durata. Subaru insiste nella configurazione a cilindri orizzontali contrapposti ( Boxer), per assicurare il piacere di guida e grazie al baricentro più basso, offrire maggiore stabilità. Toyota avanza su tecnologie più convenzionali ma, i tre gruppi, hanno promesso di collaborare, sempre più uniti, sulla via dell’elettrificazione progressiva. “Ognuno di noi vuole vincere la sfida ma se lavoriamo insieme possiamo velocizzare l’evoluzione dei processi”. In effetti oltre ad essere più efficienti dal punto di vista energetico, i nuovi motori saranno meno voluminosi delle versioni attuali, per essere facilmente integrati nei modelli ibridi, lasciando così più spazio alle batterie che potranno alimentare gli elettrici con maggiore autonomia. I giapponesi vedono dunque più futuro nei veicoli ibridi plug-in e, pur concentrandosi sull’energia elettrica, non trascurano la combustione interna, con la promessa di utilizzare inedite miscele decarbonizzate. Da qui nasceranno accordi con gruppi petroliferi per rifornire , nei prossimi dieci anni, le vetture con biocarburanti, benzine sintetiche o anche idrogeno liquido. Le tre case offrono già una vasta gamma di auto ibride ma propongono ancora un numero limitato di modelli 100% elettrici . Una situazione che li pone in difficoltà nelle vendite in Cina, dove ormai il 50% delle immatricolazioni si basa sui veicoli a batteria anche se rimangono sempre forti nelle aree dove l’elettrificazione è ancora balbettante. Volkswagen Group sta seguendo una identica strategia, non avendo nessuna intenzione di abbandonare il settore delle auto a combustione. Attraverso la Reuters, ha rivelato che continuerà ad investire, almeno un terzo dei 180 miliardi destinati a finanziare il futuro del gruppo, nei motori tradizionali. Questo per controbattere l’espansione, proprio nell’impero Celeste, dei veicoli elettrici locali che si confermano sempre più agguerriti. (Corriere della Sera)