Difendere il settore dell’auto è ancora possibile, in tutti i suoi aspetti, anche attraverso i saloni. Andrea Levy, un imprenditore visionario, inventore del Mimo precisa che “il Mimo Motor Show di Monza non rimarrà l’unica manifestazione, si è già allungata nel centro di Milano, intorno al Duomo e con Autolook Week a Torino a cui, nel 2024 aggiungeremo, nuovamente, il Parco Valentino, nel centro del capoluogo piemontese. Ognuno con una formula diversa perché riteniamo di aver saputo vedere in anticipo il cambiamento in atto di tutto il settore automobilistico”. I maggiori concorrenti di queste manifestazioni sono le piattaforme web on line con cui tutti possono crearsi la loro vettura, una tecnologia che consente di salire a bordo ma non di toccare con mano.” Il costo eccessivo dei saloni al chiuso – dice Levy- è diventato insostenibile e manca di regole come di un Budget Cup (limite di spesa), noi proponiamo esposizioni paritarie, forniamo gli stand uguali per ogni brand, facciamo provare le macchine, chiariamo la differenza, ancora confusa, tra un mild hybrid e un full electric”. E’ stato trovato il modo per coniugare emozione e sostenibilità, il sogno rappresentato dalle supercar,dalle hypercar, dai prototipi dei carrozzieri, dalle edizioni limitate. Eventi che sanno dosare gli ingredienti come fossero un cocktail, “ lo scorso anno – sottolinea Levy – sono stati effettuati oltre 2000 test drive, le case hanno chiamato, in soccorso, altro personale, la curiosità era veramente tanta. Cerchiamo di essere neutri, rispettando tutte le categoria, siano mild hybrid, full hybrid plug in o 100% elettriche e, se viene offerto un benzina che ha basse emissioni di Co2 ben venga. Sollecitiamo il miglioramento delle infrastrutture e l’abbassamento dei prezzi”. Una passione questa di Levy in cui è coinvolta sua figlia Federica, di soli 19 anni, insieme hanno fondato la società 777 Motors, di cui lei detiene il 20%. Si occupa di comunicazione ma passa tutto il tempo libero sul circuito di Monza per apprendere ogni aspetto della guida sportiva. “ Ho avuto la fortuna di possedere belle macchine e di aver frequentato il mondo delle corse, partecipando ai Trofei Ferrari, ai Trofei Porsche – chiosa Andrea – ho guidato in pista la Dallara stradale, le Lamborghini, esperienze che sono state fondamentali per sviluppare la 777 Hypercar, il numero centrale di tutte le mie auto, diventato quasi una mia firma”. Dal rapporto creatosi con Giampaolo Dallara è nato lo sviluppo di questa vettura, il costruttore emiliano si è occupato della progettazione, del telaio, dell’aerodinamica e della produzione. Il prototipo Levy lo tiene all’autodromo di Monza, la sede legale della società, forse é il primo caso di una casa automobilistica , pur di nicchia, che nasce dentro ad un autodromo. La hypercar verrà fabbricata in sole sette unità, gli ordini si apriranno a dicembre, verrà venduta a livello internazionale al prezzo di sette milioni ed è già opzionata da diversi appassionati.