Ma era un ponte o no? Di sicuro c’è chi se ne è andato in vacanza e chi invece è rimasto a lavorare. I ponti che piacciono tanto a noi milanesi di solito non si facevano quando la festività cadeva a metà settimana, come in questo caso il 1 novembre. Ma a dimostrazione che l’Italia è un bel caos c’è chi si è preso le ferie, chi è andato a scuola, chi è rimasto a casa perchè la scuola era chiusa e chi non ha capito un cavolo, come me. Perchè se vacanza deve essere allora che lo sia per tutti, se no mi tocca anche rispondere alle mail. Comunque quel che conta è che ho avuto più tempo per guardarmi qualche serie e finalmente ho visto Miriam Leone su Disney+ con “I Leoni di Sicilia” diretta da Paolo Genovese che racconta la saga della famiglia Florio. Così ho collegato bellezza e food: Miriam infatti ha appena creato una sua linea cosmetica dal nome Làvika che mi ha mandato per farmela provare e che trovo molto piacevole, tanto che a casa mia devo rincorrere il detergente “sorbetto” nascosto in qualche angolo del bagno delle mie figlie. Food perchè Florio è il nome che appare sull’etichetta del Marsala che mia madre mi ha sempre detto “se devi prendere il Marsala prendi quello che è il più buono”. Insomma gli occhi guardano e la mente si collega sempre al lavoro.
E’ così anche quando sono sui social dove Phoebe Philo ha tenuto botta con il sold out della sua collezione e tutti a commentare nel bene e nel male. Io dico che vorrei un elenco dettagliato di chi si è comprato a quelle cifre il cappotto a 13000 euro o la tote bag a 6.800 euro. Mah. Va da se che il cellulare, che evidentemente oramai mi legge nel pensiero, ha iniziato a farmi vedere vendite on line di falsi di borse Chanel, Prada, YSL e Dior che vengono inviati dalla Cina e da Napoli (saranno sullo stesso meridiano?), basta contattare il numero di cellulare che gentilmente ti appare scribacchiato su un pezzo di carta nella diretta e ti mandano il catalogo. Con 70 euro, massimo 150 euro, ti porti a casa una borsa perfetta, che loro definiscono un’imitazione “Signo’ costa cosi poco perchè è simile, ma le diamo anche la scatola e la garanzia”. No no non è un mercato parallelo, semplicemente sono copie. Adesso capisco perchè vedo gente allucinante in giro con borse da milionario. Ma come fate dico io ? Ora lo so. Comunque sia direi che vale la pena leggere il pezzo di Guia Soncini su Linkiesta, lei sempre pungente. dove ad un certo punto dice ” C’è stato un tempo in cui scrivendo sui giornali ci si compravano le Birkin, adesso al massimo una Alviero Martini” vi lascio qui il link.
Forse per abbassare i prezzi dei suoi prodotti ( o aumentare il margine dei suoi guadagni), Arnault sta facendo shopping in Salento. Mica taralli e vino? Qui si parla di masserie di lusso e di aziende che già producono per Dior, la Manifattura Salento AF e Aeffe Lux e la Leo Shoes. Di sicuro avrà qualche vantaggio dico io a comprare l’intera filiera no? Io gli consiglio anche di investire sui giovani. Ad esempio lo sapete che c’è un designer che ha solo 7 anni e già ha fatto un cappotto per Sharon Stone? Si chiama Max Alexander è nato nel 2016 a Los Angeles, in California, da padre canadese e madre americana. Si è diplomato alla Little Dolphins by the Sea, una scuola materna artistica, nel 2021. Durante la sua permanenza lì, è stato fortemente influenzato dalle opere di Vincent Van Gogh, Yayoi Kusama, Frida Kahlo e Alexander Calder (così dice la bio) . Incoraggiato da sua madre, anche lei artista, Max ha iniziato a disegnare, drappeggiare e cucire, e ha lanciato la sua Couture per l’etichetta Max nel 2021. I suoi primi disegni, prima di imparare a cucire, erano costituiti da nastri, pellicola trasparente e ritagli di stoffa, fissati insieme con nodi e nastro adesivo. Dopo aver imparato a cucire, il suo lavoro progredì rapidamente verso lo stile più raffinato che vedete oggi. Un anno dopo. all’età di 5 anni, Max iniziò corsi formali di cucito. La sua prima collezione è stata completata nell’estate 2021 ed è culminata con il travolgente successo della sua prima sfilata a Los Angeles, California qui il link se volete saperne di più. Insomma sarà un’americanata o c’è del talento. Di sicuro io ho portato le mie figli in tutti i musei del mondo ma, almeno una, si è data all’ippica.
Questa settimana sarà un’ anticipazione sul Natale con due grandi eventi: il Gala Fashion Loves Food organizzato da WWD e da quel poliedrico di Alessandro Maria Ferreri con la sua The Style Gate e Galateo & Friends, che vedrà protagonisti molti player dell’hospitality e del lusso con interventi importanti come Brunello Cucinelli, Leonardo Ferragamo e quel genio di Enrico Buonocore fondatore del Gruppo Langosteria che, dopo che l’ho premiato io, ha aperto sedi in tutta Europa. Il secondo evento è quello organizzato da Piero Piazzi e Massimo Leonardelli per raccogliere i fondi per i bambini di To Get There, come sempre ci sarà tutto il mondo della moda e tanti bei premi da vincere alla lotteria che la brava Rita Camelli ha organizzato. Spero che Rosi Geraci non vinca tutto anche quest’anno: Rosi lasciami almeno il quadro di Amanda Lear! Entrambi gli eventi saranno a Palazzo Parigi quindi stavo pensando di prendermi una camera e stare li da mercoledì a venerdì … può essere un’idea?
Bene, nel frattempo se qualcuno vuole inviarmi un calendario dell’avvento, visto che mi sono arrivati circa 40 comunicati al riguardo, penso sia il momento giusto. Io ho già imboscato un prezioso cofanetto con la collezione di Natale di Charlotte Tilbury che farò trovare sotto l’albero a Isabella, che tanto non legge i miei pezzi e quindi posso tranquillamente spoilerare. Ultima cosa che vi voglio dire è che non mi piace chi usa il mezzo stampa argomentando situazioni che non sono nelle sue corde. Mi spiego: se siamo a tavola con i parenti e vogliamo parlare di tutto ognuno tira fuori dal suo bagaglio culturale la sua perla e la rilancia nel dibattito. Nell’insieme ne viene fuori un pomeriggio piacevole con una bella chiacchierata. Se invece ti professi scrittrice e autrice e ti viene data una rubrica e ti metti a scrivere un articolo dal titolo “Veronica Ferraro, l’amica di Chiara Ferragni che ha tutto quello che non serve” e ti lanci in commenti offensivi, fuori tema e soprattutto di una che di moda non ci capisce nulla allora non mi interessa che fai l’intellettuale. Sei offensiva e dici cose inutili. Mi riferisco al pezzo di Veronica Tomassini su Now Mag vi lascio il link ditemi anche voi cosa ne pensate. Noi della moda con gli influencer oggi ci lavoriamo, sono passati 15 anni da quando è nata questa professione ora basta criticarli. “Serve la stoffa piuttosto per sopravvivere nella immaginifica solitudine della socialità brindante” dice l’autrice, mi sembra di sentire Elly Schlein quando cerca di farsi capire. Ecco l’hanno capita in 3 tutti gli altri stanno ancora cercando di arrivare al filo del discorso. “Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello e non ti accorgi della trave che è nel tuo occhio?” predicava Gesù e mi diceva sempre quel saggio di mio padre. Che ognuno guardi al suo che i problemi sono altri.