Giulia Masla è una professionista della comunicazione. E’ quella che si interfaccia con chi scrive, quella che offre gli spunti, invita, organizza, pianifica, crea strategie per i suoi clienti. Insomma quella che veicola le informazioni con un sorriso e un comunicato stampa. Dopo 20 anni in Gucci come Direttore Internazionale della Comunicazione ha aperto la sua agenzia GM/PR, una Boutique Agency specializzata in pubbliche relazioni. Vive la quarantena stringendosi ai suoi affetti, spinta dall’energia di creare nuove strategie quando l’emergenza sanitaria sarà finalmente terminata.
Una pr in quarantena…come vivi questa emergenza?
Sinceramente sto vivendo questa quarantena in casa abbastanza bene. Se non mi soffermo a pensare a quello che sta succedendo fuori riesco a mantenere un umore sereno grazie anche ad un marito e ad un figlio con cui vado molto d’accordo e ad una serie di interessi personali che ho coltivato nel tempo. Quando poi penso ai dottori, agli infermieri, alle persone che lottano tutti i giorni per combattere il virus, allora mi sento addirittura privilegiata. Quando mi assale un po’ di malinconia penso proprio a loro e mi faccio forza.
Che prospettive hai? Quali sono le tue preoccupazioni?
E’ difficile avere delle prospettive per l’immediato futuro perché non si sa quanto durerà questa emergenza. Al momento spero solo che i miei parenti più anziani e più fragili continuino a stare bene. Questa al momento è l’unica prospettiva a livello personale che mi pongo.
Cosa ti manca di più?
Quello che mi manca di più è la libertà di poter scegliere cosa fare del mio tempo e come passare le mie giornate…. e poi mi mancano tanto le passeggiate in campagna con il mio cagnone!
Come avete organizzato il lavoro dell’agenzia?
Per quanto riguarda il lavoro ci siamo organizzati un po’ come tutti. Abbiamo chiuso gli uffici e abbiamo lavorato da casa. Ovviamente il lavoro è cambiato molto, è diminuita l’operatività ma è cresciuta l’esigenza di fare strategia e di riflettere su come comunicare sia nell’immediato che nei mesi prossimi, quando la situazione sarà in parte risolta ma le abitudini e la testa delle persone saranno profondamente cambiate. Dovremo ri-inventarci tutto. Sarà come ripartire da zero per molti versi.
Con un’attività in proprio quali sono le preoccupazioni più imminenti?
Le preoccupazioni maggiori sono proprio per dipendenti e collaboratori. La prima esigenza è quella di volerli proteggere tutti, ma dipenderà da quanto devastata sarà l’economia alla fine di questa emergenza. Sicuramente dovremo rimboccarci tutti le maniche, cambiare il nostro modo di pensare e di agire e rassegnarci a guadagni più modesti, se siamo fortunati. D’altro canto sarà un’esperienza nuova e se la sapremo gestire bene potrà anche essere una panacea per molte dinamiche che prima non funzionavano e rischiavano di portarci verso un sistema frenetico e superficiale che a molti di noi già non piaceva più. Sono rimasta molto affascinata dal pensiero e dalle previsioni di Li Edelkoort che dipingono una società che potrà cambiare anche in meglio se l’umanità ne sarà capace.
Come hai condiviso questa emergenza con i tuoi clienti?
Alcuni dei miei clienti hanno capito subito che, nonostante la prospettiva di perdere la maggior parte delle vendite nei prossimi mesi, restava comunque importante mantenere una presenza sui mezzi d’informazione e sui social network. In particolare in questo momento così delicato e di grande cambiamento delle sensibilità la vicinanza di un consulente in comunicazione diventa ancora più fondamentale di prima. Ai miei clienti consiglio di continuare ad esserci con contenuti e toni adatti al momento, di comunicare quello che stanno facendo in termini di donazioni o iniziative benefiche anche se locali, soprattutto per essere di esempio agli altri. Oggi è anche il momento di fare branding e di investire sul proprio DNA magari ripercorrendo la propria storia con immagini di archivio o di collezioni passate. E’ un momento in cui la comunicazione non deve necessariamente sostenere gli acquisti quindi possiamo focalizzarci di più sul valore intrinseco di un brand.
Web, televisione, carta cosa conta di più oggi nell’informazione?
Quotidiani, siti, e mezzi d’informazione che sappiano raccontare in modo professionale ed autentico quello che sta accadendo sono i migliori veicoli. E poi tutte le piattaforme di social network sono canali da presidiare. Credo inoltre che in questo periodo si sia rivalutata molto la figura del giornalista. Ovviamente chi sa fare il vero giornalismo con intelligenza e profondità.
Il sistema moda sta cambiando, fino a settembre non ci saranno iniziative a Milano. Pensi sia stato un provvedimento giusto? Credi che sarà sufficiente?
Sebbene doloroso ritengo che il provvedimento di attendere fino a settembre per riprendere la narrativa della moda sia giusto. Credo che comunque vedremo molti cambiamenti soprattutto nel modo di realizzare eventi e sfilate. Anche qui credo che ci fossero già molti aspetti da cambiare nel modo in cui la moda si è rappresentata finora quindi spero che questa terribile circostanza possa servire almeno a cambiare in meglio certe dinamiche.
Si parla molto di fare sfilate in streaming, cosa cambierà nelle attività di chi ha un’agenzia come la tua? Cosa va reinventato?
La tecnologia sarà sempre di più un fondamentale alleato della comunicazione ma non credo possa sostituire del tutto la realtà. Dovremo ri-inventare tutto e magari riprendere vecchi modi di organizzare eventi e sfilate. Dovremo rispolverare la comunicazione one to one ed i rapporti più mirati….Vedremo, ma sicuramente dovremo cambiare molte dinamiche sociali.
Un messaggio che vuoi mandare a chi ci segue:
Non perdiamoci d’animo e continuiamo a rincorrere i nostri ideali sia lavorativi che personali. Abbiamo avuto a disposizione tanto tempo per pensare e per rivedere molte delle nostre abitudini e certezze. Facciamo tesoro di questo tempo regalato e rimettiamo in discussione certe azioni che ci stavano portando nella direzione sbagliata. In particolare vogliamo più bene a noi stessi e al nostro pianeta facendo scelte migliori.