Livia Firth è la prima in assoluto che ha iniziato a parlare di sostenibilità nel mondo della moda. La prima che giorno dopo giorno ha speso la sua voce per la causa ambientale. Livia è co-fondatrice e Direttore Creativo di Eco-Age, la principale agenzia di consulenza specializzata in sostenibilità integrata, e creatrice della Green Carpet Challenge (GCC) e, insieme a Carlo Capasa Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, dei Green Carpet Fashion Awards i premi che hanno lo scopo di stimolare e riconoscere i progetti di sostenibilità nella moda. Eco-Age, la cui sede italiana è guidata a Milano dal fratello Nicola Giuggioli, nasce per far crescere l’attenzione verso i temi della sostenibilità, dando a una nuova generazione di consumatori consapevoli un valido motivo per investire – sia sul piano economico che su quello sociale – nei marchi dei suoi clienti.
Livia è impegnata su molte attività sociali. E’ membro fondatore di “The Circle” di Annie Lennox, un potente gruppo di difesa delle donne ed stata premiata con l’UN Fashion 4 Development Award e il Rainforest Alliance Award per i risultati eccezionali nella sostenibilità (nel 2014 è stata premiata anche con i CHI E’ CHI AWARDS proprio sul tema dell’etica e dell’impegno sociale – ndr ).
In occasione dell’ Earth Day le abbiamo chiesto di darci un suo contributo per farci comprendere ancora meglio quale significato dare a questa giornata.
Il 22 aprile si celebra in tutto il mondo l’Earth Day, perché è così importante?
E’ bello avere una giornata per farmi fermare e riflettere, ma dovrebbe essere Earth Day tutti i giorni dell’anno. Siamo in un momento storico critico, “the clock is ticking” come dicono e i segnali di allarme sono sempre più ricorrenti e urgenti. Stiamo ancora facendo finta di nulla e non vediamo l’ora di tornare “alla normalità’” – sono ancora troppo pochi a pensare cosa ci aspetta e come essere “Future Fit”.
Come deve meditare il mondo della moda, quale strada seguire per il futuro?
Il mondo della moda ha un’ occasione unica – la pandemia ha rivelato tutte le dinamiche che non erano in equilibrio e ora che si sono spezzate, dobbiamo avere il coraggio di fare scelte difficili. La sostenibilità non è solo ambientale, ma soprattutto sociale. Dobbiamo prenderci cura di tutte le persone nelle nostre filiere, in tutte le parti del mondo, e trattarle con dignità. Il rischio è quello di non raggiungere mai nulla e continuare a distruggere tutto in nome dei profitti. Il mondo e’ cambiato per sempre – la moda se ne è accorta?
La certificazione sulla sostenibilità ambientale e responsabilità sociale dei prodotti e servizi. Perché è importante?
Le certificazioni sono molto importanti perche offrono un framework per molte aziende attraverso cui operare. Alcune sono migliori e più serie di altre – e ovviamente non c’e una soluzione che valga per tutti. Ogni azienda e’ diversa e ogni realtà’ richiede soluzioni precise. Questo e’ il lavoro che Eco-Age fa da anni…
A piccoli passi: qual è il tuo consiglio a tutti noi per diventare sempre più sostenibili quando ci vestiamo e scegliamo i nostri abiti?
C’è un “passo” che e’ molto piccolo ma molto utile: la nostra campagna Eco-Age del #30wears: prima di comprare qualcosa chiediti se la indosserai un minimo di 30 volte. Se la risposta è si, comprala, ma sarai sorpresa quante volte la risposta è no. La moda di oggi usa e getta è diventata una normalità, compriamo un capo a pochi euro per indossarlo a una festa o per una stagione. Ci hanno assuefatti al fast fashion come allo zucchero – lo shopping è diventato una droga.
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