Antonella Bussi è il direttore visionario di Marie Claire. Sempre positiva ed attenta al confronto è il nostro “direttore in quarantena” che ci svela come scrivere sia un modo per esorcizzare le paure e come nella condivisione ci si senta meno soli.
Come lavora una redazione in smart working?
Il lavoro si è trasferito nelle nostre case. L’IT di Hearst ha fatto un grandissimo sforzo, ma in pochi giorni sono riusciti a connetterci tutti. Smart working non è sempre smart, ma ci stiamo applicando: abbiamo creato nuovi flussi di lavoro, gruppi in chat, video riunioni di redazione. Stiamo facendo la prima chiusura e per ora funziona… Ma è un grande sforzo per chi è abituato a un costante lavoro di team. E manca il piacere di stare insieme, dello scambio continuo che comunque cerchiamo di mantenere in chat (con annessi momenti di cazzeggio: piatti cucinati, gatti, incursioni di bambini…)
Risvolto positivo: siamo più integrati con la nostra redazione digitale, il quotidiano del mensile.
Anche Marie Claire ha creato delle iniziative per stare più vicino ai lettori?
Marie Claire è in abbonamento gratuito per tre mesi, con i suoi allegati. È un’iniziativa aziendale che coinvolge le nostre testate, per essere ancora più vicini ai nostri lettori in questo momento. Come Hearst, abbiamo poi partecipato alla bella iniziativa “Un rigo appena”, in cui abbiamo letto un brano da un libro che amiamo o giusto in questo momento. Otto puntate da ascoltare sui siti del nostro gruppo. Un momento di evasione, ma anche di ispirazione. Sono parecchi i libri che voglio recuperare tra quelli raccontati dai miei colleghi.
È cambiato qualcosa nella linea editoriale del giornale ?
Marie Claire ha una personalità forte, uno spirito internazionale e dei valori solidi che si adattano ai tempi: sono la nostra forza anche in momenti imprevisti, come questo. Stiamo mettendo una sensibilità maggiore in quello che stiamo facendo. Nel prossimo numero troverete l’esperienza che stiamo vivendo, riflessioni ma anche evasione e leggerezza. C’è sempre uno sguardo positivo, il desiderio di informare e ispirare le nostre lettrici.
Che ruolo ha nell’informazione il direttore di una testata di moda?
Non so se abbia peso, ma mi auguro che chi ci segue, e abbiamo lettrici molto fedeli, trovi nel giornale o nell’informazione online vicinanza, intrattenimento, spunti di riflessione necessari per superare questa fase difficile per il nostro Paese e per il mondo. Molti giornalisti della redazione e collaboratori stanno raccontando aspetti di questa nuova normalità che ha preso il sopravvento. Scrivere è un modo per esorcizzare le paure, le incertezze per il futuro. Leggere questa antologia di emozioni credo possa creare una connessione vera e profonda. Siamo tutti vulnerabili, ci prendiamo per mano. Ci si sente meno soli quando si condivide.
Che prospettive hai per i prossimi mesi?
È una salita da fare passo dopo passo. La situazione è imprevedibile, ma siamo consci che dovremo affrontare delle grandi sfide. Dobbiamo uscire dalla comfort zone e trovare soluzioni creative. Dovremo lavorare a una ricostruzione, cercando di sostenere anche chi è senza salvagente. Gli italiani sanno essere generosi e geniali, grandi lavoratori. Ce la metteremo tutta per rinascere.
Cosa ti manca più di tutto?
Personalmente: viaggiare, camminare all’aria aperta, vedere la mia mamma e la mia famiglia, i miei amici vicini e lontani, il parrucchiere. Mi manca la libertà. Vorrei vivere la primavera. Professionalmente mi mancano la redazione, le riunioni in cui tutti parlano contemporaneamente ed escono le idee migliori, gli eventi interessanti, le storie in cui ti imbatti quando ti muovi in territori diversi.
Cosa cambierà dopo questa crisi?
Credo ci saranno cambiamenti, una necessaria evoluzione. Ma penso anche che, per rassicurarci, cercheremo di ritrovare il nostro prima. E tutti noi dovremmo dare più sostegno all’Italia e ai nostri talenti.
State realizzando dei servizi di moda o il lavoro è sospeso?
Facciamo parte di un network internazionale e di un grande Gruppo, in questo momento ci stiamo sostenendo con le syndication. E poi cerchiamo di trovare soluzioni creative.
I numeri dell’online sono cresciuti? Come usate i social ?
I nostri social in questo momento sono iperattivi. Manuela Ravasio, la nostra digital managing director, è molto impegnata con il suo team. Abbiamo fatto sondaggi, che coinvolgono tutto il gruppo, da cui è emersa un’alta soddisfazione delle utenti per l’informazione, la vicinanza e l’intrattenimento che stiamo offrendo in queste settimane.
Un messaggio ai tuoi lettori:
State a casa. Siate gentili nella convivenza. Leggete e dialogate con noi. Gli alti e bassi ci sono, ma passerà anche questa nottata.