Intervista realizzata il 6 aprile 2020 durante il lockdown
Luca Salsi è il baritono parmigiano che ha trionfato alla prima della Scala nella Tosca dove ha rappresentato il barone Scarpia. Il 7 dicembre 2019 è la data che segna uno dei tanti successi che in 26 anni di carriera lo hanno visto protagonista sui palcoscenici internazionali. Da qualche mese le luci sul palco si sono spente a causa del Covid 19, stiamo vivendo un periodo storico che se fosse rappresentato con un’opera sarebbe il Nabucco di Giuseppe Verdi. Il Governo ha chiuso tutti i teatri e ha vietato qualsiasi opera e manifestazione pubblica. Un danno enorme soprattutto per chi è un lavoratore autonomo del mondo dello spettacolo. Nella speranza che presto le rappresentazioni possano continuare a regalare emozioni, Salsi manda un messaggio al Ministro Franceschini, un invito a discutere insieme le varie soluzioni.
Come è cambiata la tua vita dal 7 dicembre, da quella prima della scala?
Ho gia’ fatto 2 sette dicembre: il primo e’ stato nel 2017 con Andrea Chenier e poi quest’anno con la Tosca. Sicuramente e’ l’evento più atteso dell’anno nel mondo della lirica e certamente il più importante!! Sono eventi che ti cambiano la vita nel senso che ti consacrano nell’ “Olimpo” dell’opera! A livello personale e’ la più grande soddisfazione che un cantante possa ottenere. Insieme al festival di Salisburgo il 7 dicembre e’ certamente l’appuntamento “TOP” dell’OPERA!
Qual è la mancanza più grande che hai avuto professionalmente e personalmente?
Professionalmente non posso rimproverarmi nulla, nel senso che grazie a Dio e grazie a tanto tanto studio, in 26 anni di carriera ho realizzato tutti i miei desideri !! Ho cantato in tutti i più grandi teatri del mondo: Scala, Metropolitan NY, Covent Garden di Londra, Opera Bastille Parigi, Berlino, Monaco, Barcellona, Los Angeles, Washington, Napoli, Roma, Venezia, etc…insomma in tutto il mondo compresi Giappone Russia e Korea.
Personalmente ahimè mi ha tolto molto. Ho due figli meravigliosi: Ettore e Carlo. Vivono con la loro mamma in provincia di Mantova e li vedo purtroppo pochissimo. Sono sempre in viaggio ed impegnato in tournée e loro devono andare a scuola, quindi e’ davvero difficile stare insieme se non d’estate quando per fortuna passano tutto il mese di agosto con me!
Anche la mia casa a Parma e’ abbandonata un po’ a se stessa…pensa che per il forte senso di radici che provo nel voler tenere punti fermi nella mia vita ho piantato un ulivo secolare nel giardino. Mi da sicurezza guardarlo e sapere che quando torno lui e’ li, insieme a Martina, altro punto fermo della mia vita!!
Quali danni concreti ha fatto questo virus al mondo del teatro e dello spettacolo?
Questo maledetto Virus ha distrutto molto e fatto danni che ahimè saranno difficilmente recuperabili, soprattutto per noi “solisti” e lavoratori autonomi dello spettacolo. Molti non sanno che noi siamo pagati soltanto quando eseguiamo la rappresentazione! Spesso facciamo un mese o a volte anche due di prove e tutto con le spese a nostro carico… se poi ti capita di ammalarti proprio il giorno della recita, perdi tutto e non hai nessun tipo di rimborso o assicurazione che possa coprire questo danno.
A livello internazionale sara’ un grande problema, prima di tornare a viaggiare e a fidarsi l’uno dell’altro nei vari teatri dovrà passare molto tempo credo. Immagina che dicano: l’emergenza e’ finita!!!! Tu ti fideresti ad entrare in palcoscenico con 100 persone tutte vicine? Non so come si farà, ma sono molto, molto preoccupato.
Cosa pensi del supporto che sta dando il nostro Governo? Pensi sia corretto?
Penso che il governo stia facendo quello che ritiene giusto. Per quel che riguarda il mio mestiere credo che davvero sarebbe auspicabile un tavolo di confronto con il Ministro Franceschini per parlare di come poter proteggere di più la mia categoria: i lavoratori autonomi con partita iva dello spettacolo! Il signor Ministro così come i vari teatri devono capire una cosa fondamentale che secondo me non e’ molto chiara: SENZA I SOLISTI L’OPERA NON SI FA! Sento e percepisco che c’è molto interesse verso le masse artistiche che sono credo tutelate in quanto tali, come cassa integrazione etc, e poco interesse verso quello che alla fine e’ il midollo e il nucleo del teatro cioè NOI ARTISTI SOLISTI. Spero sinceramente che il ministro Franceschini possa leggere queste mie parole e voler accettare l’invito a discutere di possibili soluzioni.
Da quali fonti ti sei informato maggiormente ? Tv, radio, quotidiani, web, social …
Sicuramente TV e Giornali online!
Qual è l’opera che per te rappresenta maggiormente questo periodo storico?
Probabilmente il Nabucco…è un’opera dove si sente molto la sofferenza del popolo e dove tutti sperano nella provvidenza divina per cambiare le sorti dell’umanità.
Un messaggio a tutti gli spettatori che aspettano di tornare nei teatri
Vi prego non abbandonateci!!!!! LA CULTURA E’ LA BASE DELLA NOSTRA SOCIETA’! LE NOSTRE RADICI, LA NOSTRA SORIA CI INSEGNANO CHE SIAMO STATI I PIÙ GRANDI ARTISTI DI SEMPRE! SCULTORI, PITTORI, ARCHITETTI, COMPOSITORI. ABBIAMO INSEGNATO AL MONDO TUTTO SULLA CULTURA! NOI ARTISTI ABBIAMO IL COMPITO DI REGALARVI EMOZIONI E SOGNI,VI PREGO PERMETTETECI DI CONTINUARE A FARLO ANCORA!