Jw Anderson presenta la collezione Uomo SS23 e Resort Donna 23.
Capi di abbigliamento – oggetti indossabili – si incontrano e si scontrano con oggetti non indossabili. Da questo scontro sorgono le mode in frammenti. Per quanto sia reale, quindi oggettivo, è tutto molto soggettivo, piuttosto sconcertante o provocatorio o, forse per questo, insolente. Solo lo spettatore può dirlo.
Lo scontro è letteralmente un conflitto: un manubrio, uno skateboard, un cardine della porta, un paio di guanti da lavoro atterrano su semplici maglie e felpe.
Un’idea di scontata elementarità fa da cornice al conflitto. Le forme sono essenziali fino alla banalità: la t-shirt, la felpa, i bermuda, l’abito, la giacca di jeans, i pantaloni cinque tasche, il bomber, il blazer sartoriale doppiopetto, la canotta, il parka. Per via dello scontro la loro obiettività diventa provocatoria e del tutto personale, come un codice a barre che sbuca attraverso un taglio o una chiusura che si inceppa.
Tutto questo si basa su scarpe con suole e dettagli esasperati e borse colorate.