Moda

Ott 27 KITON: ADDIO A CIRO PAONE

Kiton comunica che oggi in data 27 ottobre 2021 il fondatore Ciro Paone si è serenamente spento nella sua casa di Napoli all’età di 88 anni.  Ne danno il triste annuncio le figlie e i nipoti , immersi in un immenso dolore.

Le maestranze dei 7 opifici Kiton sparsi in tutta l’Italia sono rimasti attoniti e hanno già raggiunto il capezzale di un uomo che per tutti rappresentava più di un imprenditore.  Da sempre accoglieva i dipendenti con passione stimolandone la grinta e la voglia di lavorare sempre con il massimo della cura e dell’amore.

Il motto con il quale ha guidato la sua azienda è stato “Il meglio del meglio più uno”.

La sua capacità di essere visionario lo ha portato sin dagli anni ’60 ad intuire che ci sarebbe sempre stato un piccolo esercito di “filosofi dell’eleganza assoluta”. Avrebbe amato scegliere le stoffe, partecipare alla scelta del modello di spalla, fissare, in un colpo d’occhio, come veste una giacca ancora imbastita, essere coccolato come l’esercito di artigiani Kiton sa fare curando in maniera maniacale tutti i particolari.

Nel preservare l’arte, che nella giacca e nell’abito maschile ha un primato mondiale, Kiton ha affrontato una crociata per la conservazione di un patrimonio storico, l’artigianato sartoriale, che altrimenti sarebbe andato perso soffocato dallo sviluppo industriale e da implacabili ritmi produttivi del Prêt-à-porter.

Come Don Chisciotte, contro quelli che sembravano mulini a vento, in controtendenza con il processo industriale in corso in Italia, Kiton si è fatto paladino della tradizione affacciandosi con mezzo secolo di anticipo sul terzo millennio. Quella che oggi si definisce lungimiranza, all’epoca sembrò un progetto folle, onirico, che avrebbe potuto mettere alla prova  l’azienda. E questa traccia di creatività e di gusto nella ricerca incessante della qualità sovverte le logiche tradizionali della matematica del prodotto.

Dal piacere di indossare una creazione Kiton ad Arzano, alle porte del capoluogo campano, Ciro Paone ha costruito quello che oggi l’azienda rappresenta nel mondo impiegando oltre 750 persone e con più di 50 monomarca. Un uomo di grandi visioni, ha sempre creduto e contribuito alla crescita del brand  anche nei momenti più difficili.

Nel 1999 l’allora Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi lo nomina Cavaliere del Lavoro. L’attitudine da padre di famiglia è stato il perno intorno al quale ha costruito tutto, tanto che era considerato come tale dai dipendenti ai quali è sempre stato vicino come se facessero parte del suo nucleo familiare e supportandoli personalmente nei loro momenti difficili.

Un uomo, un padre, un visionario, un genio, un mito.  Ci lascia un pezzo della storia della moda Italiana.

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