Il 2023 segna il 75° anniversario di una delle creazioni più riconoscibili di Knoll, che ha lasciato il segno nella storia e nella cultura globale: la Womb Chair. Progettata da Eero Saarinen nel 1948 su commissione di Florence Knoll, la Womb Chair sconvolgeva il concetto stesso di poltrona con tecniche e tecnologie rivoluzionarie per quegli anni, in grado di conferirle non solo una forma unica, ma una funzionalità che sfuggiva a qualsiasi catalogazione.
Disse Florence Knoll all’epoca: “È stata una mia particolare richiesta, perché non ne potevo più delle poltrone che permettevano di sedersi in una sola posizione. Ho pensato che fosse giunto il momento di prendere il toro per le corna ed essere i primi a rompere gli schemi. Ed è andata proprio così. Volevo una poltrona che assomigliasse a una cesta piena di cuscini, un morbido rifugio in cui raggomitolarsi”.
Il principio che ha portato alla nascita della Womb Chair – rispondere al nostro primordiale bisogno di comfort assoluto – si è dimostrato universale, trascendendo il tempo e le generazioni. In una lettera del 1949 a J. Irwin Miller, Saarinen spiega che questa poltrona “si basa sul presupposto che tantissime persone non si sentono mai veramente al sicuro e a proprio agio nel mondo dopo aver lasciato il grembo materno”. Dunque, quale nome più adatto di Womb (letteralmente: utero, grembo) per battezzare questa icona che ancora oggi viene prodotta rispettando il design originale ed è uno degli articoli più richiesti di Knoll.