Se prima del Covid il popolo della moda non perdeva occasione di postare ogni singolo spostamento durante la fashion week, nell’era della terza ondata si gioca a nascondino. Colazioni, visite in showroom, accessi privilegiati alla sfilata o nel backstage, cene per pochi intimi… l’ufficio stampa diventa una sorta di società segreta che coordina al meglio gli incontri blindati con esplicita richiesta di non postare nulla.
Eppure la moda è arrivata a tutti indistintamente con video bellissimi che chiunque poteva guardare comodamente dal cellulare o da casa attraverso il sito della Camera Nazionale della Moda o dai profili Instagram delle maison. Musica, immagini, location, emozioni… tutto perfettamente in sintonia con le necessità del momento storico e della gestione della pandemia. Una fashion week digitale che è stata guardata nei bar, in macchina, per strada ovunque nel mondo ci fosse una connessione, cercando di alimentare ancora il sogno di possedere un abito per un’occasione speciale che non sia passare dalla cucina al divano.
Ci siamo emozionati guardando Brunello Cucinelli nella sua Solomeo, abbiamo seguito Elisabetta Franchi in tv e alle Scuderie della Malaspina, Antonio Marras ci ha portato nella sua Sardegna, fortunata regione in zona Bianca, che sempre sorprende per la sua bellezza; Luisa Beccaria ci ha ricordato come la potenza di un abbraccio sia il mezzo più intimo di trasmettere energie. Sono stati evidenziati i tanti progetti di sostenibilità e attenzione all’ambiente come quelli proposti da Geox, Herno, Cividini, Hogan, Eleventy.
Cosa dire poi di Valentino che ha reso omaggio alla capitale della moda sfilando al Piccolo Teatro accompagnato dalla musica dell’Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi e dalla voce della cantante Cosima. Un gesto d’amore nei confronti dei teatri e delle attività culturali chiuse da molti mesi che rientra nel mondo dei valori di Pierpaolo Piccioli, che prosegue così la sua ricerca nell’umanità e nella diversità di ogni singolo individuo per trasmettere i valori di inclusività all’intera comunità della maison.
Insomma la moda è riuscita a far battere ancora il cuore di una Milano che sta cercando di rialzarsi con grande fatica, ma che non vuole arrendersi e che accoglie nei suoi palazzi e location lavorando sempre con grande impegno, nell’attesa di tornare leader dei grandi eventi internazionali.