Argentina, Croazia, Francia e Marocco, tra una di queste quattro squadre c’è il prossimo campione del Mondo. Ci siamo, Qatar 2022 entra nella sua fase conclusiva, archiviati i gironi e le gare a eliminazione diretta degli ottavi e dei quarti, tra grandi delusioni (il Brasile di Neymar su tutte, ancora fuori in anticipo per l’ennesimo dramma sportivo di un popolo che non festeggia la vittoria al Mondiale dal 2002) e sorprese più o meno clamorose (dal Portogallo del sempre discusso Cristiano Ronaldo alla solita Inghilterra incompiuta, dall’Olanda che promette sempre bene e si ferma sul più bello alla Spagna del tiki-taka che fa i conti con la freddezza dei calci di rigore). Tutti speravano di andare avanti il più possibile coltivando il grande sogno, adesso però ne sono rimaste soltanto quattro. Una, il Marocco, è senza dubbio la grande sorpresa di questa edizione, prima squadra africana a spingersi tanto avanti.
Due semifinali che si preannunciano dal pronostico più che mai incerto: la prima vedrà di fronte la Croazia, già finalista nel 2018, e l’Argentina, con il suo leader indiscusso Leo Messi a caccia di quel trofeo che lo renderebbe immortale, e che gli permetterebbe di scrollarsi di dosso il peso del paragone che lo accompagna da una vita, quello con Diego Armando Maradona, fardello non facile da sopportare anche per chi alle pressione è ormai abituato. Messi, già uomo dei record per presenze e gol in nazionale e per reti segnate ai Mondiali, se la vedrà con la Croazia che ai rigori ha fatto fuori prima il Giappone e poi il Brasile.
Dall’altra parte la Francia campione del Mondo in carica, che sogna di bissare il successo in Russia come nella storia sono stati capaci di fare soltanto l’Italia e il Brasile. Il genio di Mbappe e i gol del milanista Giroud, una difesa forte e un centrocampo completo, servirà un mix perfetto per provare a fermare il sogno del Marocco, la sorpresa più grande di questo Mondiale. Qualcosa che va oltre il calcio e che coinvolge un continente intero, mai così avanti in una Coppa del Mondo. Il Marocco, tanto talento e organizzazione perfetta, adesso ci crede davvero, la favola è troppo bella per non continuare a sperare.
Comunque vada, sarà un Mondiale da ricordare. Perché, nonostante le polemiche e le mille contraddizioni di un evento nato male, per fortuna c’è sempre il campo verde a regalare le emozioni più grandi.