“Le due ruote devono fare certamente la loro parte nel controllo delle emissioni di Co2, stiamo discutendo con tutte le associazioni coinvolte per trovare una soluzione valida”. Claudio Domenicali, ceo di Ducati, la casa con sede nella Motor Valley emiliana, a Borgo Panigale, è uno degli attori principali che accompagna il cambiamento che chiama in causa tutta la mobilità. Nello stabilimento della Ducati è attivo un impianto di rigenerazione che produce oltre all’85% del fabbisogno di energia elettrica e permette di generare anche energia termica e frigorifera, riducendo la Co2 emessa di circa il 50%. “Questo territorio (Domenicali è presidente dell’associazione Motor Valley) racchiude nel raggio di 150 chilometri sei brand unici al mondo, a due e quattro ruote, talenti ed imprese che meritano di essere sostenute e promosse in ogni loro componente. Al centro di tutta la strategia vive una cultura di appartenenza che scandisce ogni passo della ricerca, “in città la soluzione ottimale è quella di utilizzare moto di piccola cilindrata, in modalità pienamente elettrica, un’era già pronta, che deve essere offerta ad un prezzo adeguato”. La strada per arrivarci passa dallo sport, il vero banco di prova, “un percorso che parte dalle competizioni sportive aiuta più facilmente ad arrivare a nuove accettazioni. Le nostre moto e le superbike non perderanno nessun fattore emozionale diventando elettriche”. Il processo è appena iniziato, serve un costante lavoro,dettagliato, legato anche alle prestazioni, “le moto più sportive, utilizzate per il turismo quindi fuori dai tragitti urbani, devono usare carburanti sintetici, sono completamenti neutri, per la loro produzione si assorbe la stessa C2 che si rilascia al momento della combustione. Non dobbiamo avere fretta, stiamo affrontando l’argomento anche con la commissione europea a Bruxelles, dobbiamo approfondire con il legislatore, oggi il carburante sintetico è disponibile solo a livello prototipale. Prendiamo esempio da Porsche che sta costruendo una grande fabbrica di pale, in Cile, dedicata alla produzione di carburante sintetico, compatibile con i motori a combustione, li adotterà per le manifestazioni sportive. Le gare di Moto Gp e di Formula 1 passeranno prima parzialmente, poi totalmente a questi carburanti neutri. Ma stiamo studiando anche l’idrogeno per i motori a combustione”. Nel 2021 le vendite di Ducati sono aumentate, a livello globale, del 24%, con circa 60mila unità consegnate in tutto il mondo, 878 milioni di euro di fatturato, 61 milioni utile, 7% margine operativo, Domenicali precisa che il fatto determinante rimane ”quello di preservare con cura i nostri valori, abbiamo chiuso il miglior anno della nostra storia, siamo cresciuti il doppio del mercato, riuscendo a fare meglio dei nostri concorrenti grazie allo sviluppo molto intenso di nuove offerte, compreso il lancio della DesertX, la prima moto off-road”. Gli Stati Uniti rimangono la nazione più importante (più 32%, superate le 9mila immatricolazioni) ma “citerei la Cina dove, sino a dieci anni fa, non venivano richieste moto passionali, esisteva solo una mobilità economica. Ora é scelto il prodotto europeo, con una domanda a doppia cifra, il paese del Celeste Impero sta per arrivare al quarto posto nella classifica dei mercati più importanti. Il nostro marchio è ritenuto dai cinesi il più prestigioso delle due ruote. Essere parte del gruppo Audi ci permette una solidità unica, rappresentiamo un combinato tra la bellezza e la creatività italiana e la tecnologia e la sicurezza che Audi rappresenta”. Ducati ha nuovamente confermato il suo impegno nei confronti della sostenibilità dell’ambiente, proprio grazie all’iniziativa del gruppo Volkswagen (Audi è parte del colosso tedesco) che ha coinvolto tutti i dipendenti sul tema del cambiamento climatico, anche attraverso la scelta di un pranzo della mensa più sano. Domenicali ha espresso il suo orgoglio, dichiarando che” siamo attivi in questo progetto che tocca trasversalmente tutti gli ambiti aziendali, dallo sviluppo industriale, all’organizzazione degli eventi, come il World Ducati Week, fino alla progettazione proprio dei prodotti futuri che saranno elettrici, senza perdere nulla delle loro performance”.