Chi di noi in questi giorni non ha pensato al cambiamento climatico? Milano devastata da un uragano e il sud criticamente aggredito da incendi e temperature oltre il 40 gradi. Ho pensato di fare un pezzo che riassuma un po’ i legami tra industria della moda e climate change, un modo per riflettere e scommettere (non promettere) su quello che verrà fatto in futuro.
L’industria della moda è un settore prima di tutto influente che può avere un impatto significativo sul cambiamento climatico. Negli ultimi anni l’attenzione si è concentrata sempre di più sulla necessità di adottare pratiche sostenibili all’interno di questa industria. In questo articolo esploreremo le connessioni tra la moda e il cambiamento climatico, evidenziando l’importanza di un approccio responsabile per affrontare le sfide ambientali.
Produzione e consumo di abbigliamento: La produzione di abbigliamento richiede risorse naturali come acqua, energia e materiali tessili. La produzione su larga scala e l’uso eccessivo di risorse hanno un impatto negativo sull’ambiente, contribuendo all’esaurimento delle stesse, all’inquinamento delle acque e all’aumento delle emissioni di gas serra. Dobbiamo cercare di ridurre la produzione e il consumo e promuovere l’utilizzo di materiali sostenibili e processi di produzione ecologici.
Fast fashion e ciclo di vita dei vestiti: La cultura del “fast fashion” ha portato a un aumento esponenziale del consumo di abbigliamento e a un accorciamento del ciclo di vita dei vestiti. Il rapido cambio delle tendenze della moda ha creato un’enorme quantità di rifiuti tessili, con un impatto significativo sull’ambiente. La promozione di un approccio più sostenibile alla moda implica una maggiore consapevolezza del ciclo di vita dei vestiti, incoraggiando l’acquisto consapevole, il riciclo e il riutilizzo.
Materiali e tecniche sostenibili :La scelta dei materiali gioca un ruolo fondamentale nella sostenibilità della moda. Tessuti naturali e biologici, come il cotone organico e la seta sostenibile, riducono l’impatto ambientale rispetto ai materiali sintetici. Inoltre, le tecniche di produzione a basso impatto, come la tintura a basso consumo d’acqua e l’utilizzo di energia rinnovabile, possono contribuire a ridurre l’impatto ambientale dell’industria della moda.
Consapevolezza e educazione: La sensibilizzazione dei consumatori sulle connessioni tra moda e cambiamento climatico è essenziale per promuovere un’evoluzione significativa nell’industria. Gli individui devono essere informati sugli effetti dannosi del consumo eccessivo e sulla necessità di fare scelte sostenibili. Inoltre, l’educazione sulle pratiche di produzione sostenibili e l’adozione di politiche e regolamentazioni a livello governativo possono contribuire a guidare l’industria verso una moda più responsabile.
La transizione verso una moda più sostenibile richiede l’impegno di tutti gli attori coinvolti: produttori, consumatori, stilisti e legislatori. Solo attraverso un approccio collettivo e consapevole possiamo creare un’industria della moda che rispetti l’ambiente e contribuisca alla lotta contro il cambiamento climatico.
Attualmente, ci sono diversi marchi globali che si sono impegnati per diventare più sostenibili. Ecco alcuni esempi di marchi che si distinguono per le loro pratiche sostenibili:
Patagonia è riconosciuta come uno dei leader nella moda sostenibile. Il marchio si impegna per ridurre l’impatto ambientale dei suoi prodotti, utilizzando materiali riciclati e biologici, promuovendo il fair trade e impegnandosi per la tracciabilità della catena di approvvigionamento.
Stella McCartney è nota per il suo impegno nei confronti di una moda sostenibile e cruelty-free. Il marchio utilizza materiali vegetariani e vegani, evitando l’uso di pelli e pellicce. Inoltre, promuove una produzione responsabile e l’adozione di pratiche sostenibili.
In Italia, ci sono diversi marchi di moda che si sono distinti per le loro pratiche sostenibili come Ecoalf, marchio spagnolo che ha una forte presenza anche in Italia. Si concentra sulla moda sostenibile utilizzando materiali riciclati, come bottiglie di plastica e reti da pesca recuperate dagli oceani, per creare abbigliamento e accessori di alta qualità.
Tiziano Guardini è uno stilista italiano che si è fatto conoscere per il suo impegno nella moda sostenibile. Utilizza materiali eco-friendly, come il cotone biologico e la seta naturale, e promuove un approccio etico e responsabile nella sua produzione.
Tra gli imprenditori italiani che si sono distinti per il loro impegno nella sostenibilità c’è Brunello Cucinelli che ha adottato un approccio etico e sostenibile nella sua produzione, ponendo un’enfasi sull’artigianalità, l’uso di materiali naturali di alta qualità e il sostegno delle comunità locali.
Anche Renzo Rosso fondatore dell’OTB Group, che include marchi come Diesel, Marni e Maison Margiela ha promosso l’adozione di pratiche sostenibili all’interno del gruppo, come l’utilizzo di materiali eco-friendly e l’impegno per la trasparenza nella catena di approvvigionamento.
Ma sono molti gli imprenditori in Italia che stanno guidando il cambiamento verso un’economia più sostenibile e responsabile, non dimentichiamo Carlo Capasa presidente della Camera della Moda da sempre attento al tema e Claudio Marenzi che ha reso Herno un brand virtuoso. La prima a parlare di questi temi nella moda è stata Livia Firth co-fondatrice e direttrice creativa di Eco-Age – oggi la più importante agenzia di consulenza specializzata in sostenibilità, lei è ambasciatrice green nel mondo e promuove diversi progetti per divulgare queste tematiche.
Ma come possiamo essere anche noi consumatori più sostenibili? Prima di tutto occorre un impegno e un cambiamento di mentalità verso abitudini di consumo più consapevoli. Ecco alcune azioni che puoi fare anche tu:
Riduci e riutilizza: Riduci la quantità di abiti che acquisti e considera l’opzione di riutilizzare e riciclare quelli che già possiedi. Scegli capi di abbigliamento di qualità che dureranno a lungo e che possono essere adattati a diversi stili e occasioni.
Acquista in modo responsabile: Prima di fare acquisti, fai delle ricerche sui marchi che adottano pratiche sostenibili. Cerca certificazioni come GOTS (Global Organic Textile Standard) e Fair Trade, che garantiscono che i prodotti siano realizzati rispettando standard ambientali e sociali. Scegli materiali sostenibili come il cotone biologico, la lana certificata e le fibre riciclate.
Preferisci il vintage e il second-hand: Opta per l’acquisto di abiti vintage o di seconda mano, che sono una forma di riciclo e aiutano a ridurre l’impatto ambientale della moda. Puoi trovare pezzi unici e di qualità a prezzi accessibili.
Fai attenzione alla tracciabilità della catena di approvvigionamento: Scegli marchi che offrono trasparenza sulla provenienza dei materiali utilizzati e sulla catena di produzione. Assicurati che i lavoratori siano trattati in modo equo e che siano rispettati i diritti umani.
Investi in capi di alta qualità: Acquista capi di abbigliamento di alta qualità che dureranno nel tempo, riducendo la necessità di acquisti frequenti. Opta per materiali resistenti e ben realizzati che non si sfilacciano o si rovinano facilmente.
Ripara e ricicla: Se un capo si rompe, cerca di ripararlo invece di gettarlo via. Inoltre, quando è il momento di disfarsi di un indumento, considera l’opzione del riciclaggio. Molte aziende offrono programmi di riciclaggio per riutilizzare i tessuti e i materiali in modo responsabile.
Informa te stesso e condividi la tua conoscenza: Informarti sugli impatti ambientali e sociali dell’industria della moda e condividere le tue conoscenze con gli altri può contribuire a sensibilizzare e a promuovere un cambiamento di mentalità a livello sociale.
Ricorda che anche piccoli cambiamenti nelle tue abitudini di consumo possono fare la differenza quando si tratta di sostenibilità nella moda. Ognuno di noi ha il potere di fare scelte più consapevoli e responsabili per contribuire a un futuro più sostenibile. Il cambiamento climatico non è solo una questione ambientale, ma la sfida più grande che l’umanità deve affrontare.