La Panda elettrica (destinata a divenire una B-Suv 2024), uno dei modelli più importanti per il marchio Fiat, sarà costruita nello stabilimento di Kraguijevac, in Serbia e non più a Pomigliano d’Arco. La notizia è stata rivelata dal presidente serbo Aleksandar Vucic durante la conferenza stampa, tenuta a Belgrado, nei giorni scorsi, alla presenza del nostro primo ministro Giorgia Meloni, incassando, senza scomporsi, la delibera. Un ulteriore sfregio all’industria automobilistica italiana che ha provocato “sconcerto e delusione – ha detto al Corriere Gerardo Giannone, un operaio in carica nell’impianto campano da 24 anni, oggi lavora come carrellista sull’Alfa Romeo Tonale – perché Carlos Tavares non ha fatto lui direttamente l’annuncio? Perché dobbiamo venirlo a sapere dal capo del governo serbo? Dal 2012 la Panda é prodotta a Pomigliano, ne abbiamo sfornate, in questi anni, ben 1.950.000. Sarà dura sostituirla…. Il futuro?? Vorremmo che fosse la nostra azienda a comunicarcelo e non un capo di stato straniero.” Sempre con la speranza di non trovare il sito tra le offerte di Immobiliare.it. La dichiarazione presidenziale ha dato ufficialità alla notizia, al contrario, sul domani dell’impianto situato nella provincia di Napoli, si naviga su nuvolose promesse, senza alcuna certezza. Potrebbe continuare ad essere assemblata con il nome di Pandina, registrato da Fiat, una piccola low cost made in Italy, che dovrebbe seguitare ad essere realizzata solo se il nuovo regolamento dell’Unione Europea, per le emissioni inquinanti Euro 7, fisserà, dal 2026, norme ancora adeguate per approvare l’omologazione dei motori e dei componenti dei veicoli a motore. Il grido di allarme dei sindacati non si è fatto attendere , la Fiom-Cgil, in un comunicato stampa ha scritto – ben chiaro – che “Pomigliano non si tocca, Stellantis e il Governo devono sapere che faremo tutto ciò che sarà necessario per salvaguardare il sito, le produzioni e l’occupazione. Diciamo fin da subito ai lavoratori e agli altri sindacati che è ora di unirsi”. La Fim Cisl chiede che Stellantis comunichi “ con urgenza quale modello di vettura sostituirà l’attuale Panda. Attualmente la fabbrica di Pomigliano è in una situazione positiva per i volumi grazie alle produzioni di Alfa Romeo Tonale, del Dodge Hotnet e della Fiat Panda che hanno consentito di azzerare la cassa di integrazione sulle linee produttive e di assorbire l’attività di circa 1200 lavoratori dagli altri siti italiani”. Sul tavolo automotive di mercoledì 6 dicembre che si terrà con il Governo e Stellantis, i rappresentanti delle regioni, dei sindacati e delle imprese, il caso Pomigliano avrà la precedenza assoluta.