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Nov 12 LA PERSONALE DI LUNA BERLUSCONI ALLA MOIRE’ GALLERY MILANO

Moiré Gallery Milano, concept store e galleria d’arte, in Via Borgospesso 18, presenta “Fly me to the moon”, la mostra personale di Luna Berlusconi. Da venerdì 15 novembre, con vernissage su invito giovedì 14, fino a domenica 8 dicembre 2024, la Galleria, diretta e curata da Ouafa Lotfi Tahoun, espone le opere di Luna Berlusconi.

La personale si snoda su tredici tele tutte dedicate alla figura della donna. Nella serie dedicata alla poesia dello spazio, là dove si può volare fino alla luna, emerge con massima espressione artistica una donna sinuosa, imponente, esplosiva, che conquista volumi anatomici che si fanno dimensione, occupando appieno la superficie delle tele. Figure femminili, ispirate all’estetica di Fernando Botero, che emergono con forza dal buio dello spazio, in cui la luna si fa dettaglio dorato tra le scale di grigi, per affermare tutta la loro sensualità e potenza vibrante. “Frammenti di luna” un grande quadro con due figure di donna, quasi primitive, dal tratto essenziale eppure energiche, possenti; “Notte di San Lorenzo” nudo di donna, di schiena, dalla bellezza scultorea, che si impone allo spettatore e che avvolge con tutta la sua potenza; “Sigaretta nello spazio” una regina affacciata a un balcone lunare, che osserva solenne lo spettatore come si osservano le effimere faccende terrestri. Tre opere potenti, tre donne maestose, statuarie, sicure di sé stesse e allo stesso tempo sentimentali.

C’è poi la serie ispirata a Pablo Picasso e consacrata alle notti insonni, ai pensieri notturni, alle parole che svolazzano silenziose senza mai posarsi. “Serata malinconica”, “Serata romantica”, “Sognando un quadrifoglio”, “Appuntamento al chiaro di luna” e “Sogno erotico”. Donne pensierose, oniriche, romantiche nel buio della notte. Quella notte che ci fa perdere il sonno, ma alla quale è dolce abbandonarsi. Anche qui, emergono oceani di nero quasi assoluto, come abissi profondi. Ma è una tenebrosità che non spaventa, grazie ai suoi lampi di colore e alle dolci figure femminili, che accendono una luce quando la notte si fa più buia. “Sotto il sole di Capri” e “Lettera d’amore”, un ricordo vivo e malinconico di una passione estiva, una memoria capace di ardere e, allo stesso tempo, cullare. Sempre dalla serie in omaggio a Picasso, “La sposa di Messina” e “La fanciulla del West”: due volti femminili dai tratti essenziali e dallo sguardo enigmatico, in cui i grigi entrano in contatto con coppie di colori complementari: arancione e verde, giallo e viola.

Infine, le sculture in ceramica smaltata: “Divina”, “Driade” e “Naiade”. Tre donne tridimensionali, dalle forme sinuose che, volutamente, vanno oltre il concetto di perfezione estetica. Tre divinità, tre corpi che esplodono di energia e che vanno a recuperare codici artistici antichi, quasi prefigurativi. Un messaggio di accettazione del sé che rivendica il diritto di mostrarsi agli occhi del mondo proprio con quelle imperfezioni che rendono il corpo femminile così unico e così divino.

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