Daimler “fa rumore”, la Borsa di Francoforte ha risposto positivamente dopo la pubblicazione dei risultati del 2019, presentati ieri a Stoccarda, l’azione è salita a 44,70 euro, circa un più 4%, per chiudere, dopo qualche tentennamento, a 42,8. “Certamente non possiamo ritenerci soddisfatti per questo margine anche se i nostri prodotti sono sempre più apprezzati”. Ha esordito così, con molta chiarezza, Ola Kaellenius, il ceo di Daimler, annunciando un sensibile calo degli utili nel 2019, sceso a 2,7 miliardi di euro (nel 2018 erano stati 7,6 miliardi), nonostante il fatturato sia arrivato a 172,7 miliardi ( contro i 167,4 miliardi sempre del 2018), con le immatricolazioni praticamente invariate, hanno toccato i 3,34 milioni (3,4 milioni quelle precedenti). Sono i conti che il potente costruttore tedesco è costretto a fare con i pesanti investimenti riguardanti la mobilità futura, le richieste di risarcimento dovute alle conseguenze del dieselgate. Poche ore prima dell’inizio della conferenza, a Stoccarda, era filtrata la notizia che il tribunale di Monaco aveva respinto una delle più importanti cause – la Commissione Europea aveva chiesto un miliardo di multa – legate al Cartello dei Tir (accordi tra costruttori a danno degli acquirenti). Si è parlato molto di spese legali, di adeguamento alla normativa sulle emissioni dei veicoli a gasolio, sui richiami legati agli airbag Takata, tutte voci che hanno ridotto – per il settore car – l’Ebit, il reddito operativo, a 3,360 miliardi, una quota del 3,6%, quando, senza queste problematiche, sarebbe stato almeno del 6,2%. Nel 2020 dovrebbe ritornare a valori stabili, confermando utili “ significativamente superiori a quelli del 2019”. Kaellenius ha già preso iniziative per ridurre i posti di lavoro, decisioni concordate con il suo Governo e con il sindacato, attivando una ristrutturazione delle gamme, eliminando i veicoli che non rispondono più alle esigenze dei vari mercati. Un piano che potrebbe far risparmiare almeno 1,4 miliardi. Nel 2019 Mercedes ha venduto il 2% di auto elettriche, quest’anno dovrebbero superare il 9%. La Stella continua a brillare in alto, il Global Brand Finance 500 (i marchi più preziosi al mondo in tutti i gruppi di prodotti) ha stilato la classifica 2020: Mercedes-Benz è risultato il primo brand automobilistico al mondo – sui 500 esaminati – con un valore di 65 miliardi di dollari, classificandosi all’11esimo posto (nel 2019 era al 13esimo). Dopo di lei, tra le prime 100 si trovano Toyota, Volkswagen, Bmw, Mitsubishi, Honda, Hyundai, Ford e Nissan. Alla Mercedes è stata riconosciuta una qualità premium, oltre alla forza innovativa di tutta la sua tecnologia.