La collezione Laura Biagiotti per l’estate 24 prende forza dalle radici, rappresentate dal Castello Marco Simone, casa e sede dell’Azienda, quasi un atelier rinascimentale proiettato nel Terzo Millennio, e incoraggia a fare un viaggio interiore alla riscoperta del “fantastico”, simboleggiato dalle grottesche degli affreschi cinquecenteschi del Castello, per leggere nell’abito un significato nuovo: fortezza, sicurezza e praticità per affrontare le avventure della vita con rinnovata fiducia ed equilibrio.
Abiti dall’aspetto regale ma estremamente versatili, per essere indossati dal mattino alla sera, pensati in funzione della donna che ritrova il suo tempo: riappropriarsi del proprio tempo significa infatti dare valore all’identità e alle proprie esigenze, è un atto di libertà che passa anche attraverso la moda.
I capispalla proteggono come una fortezza per incedere sicure nel quotidiano e al tempo stesso si muovono leggeri intorno alla silhouette, come ali: blazer di maglia e di lino, spolverini di satin e di sangallo, cappotti double e impermeabili. Le giacche si indossano con il tailleur ma anche con l’abito da sera fluido e scivolato, la tuta di uncinetto e gli shorts.
Nelle stampe ispirate alle grottesche degli affreschi del Castello Marco Simone è racchiuso il nucleo della collezione. Si tratta di figure fantastiche e antropomorfe, di animali stravaganti misti a motivi vegetali. L’aspetto è ludico, suscita stupore, e viene impresso su capi di seta fluttuanti, sull’iconico abito-bambola, nei completi di camicia e pantalone innervati di piegoline, nelle gonne godet e negli shorts-minigonna sbarazzini a grandi pieghe, nelle camicie dalle linee pulite, rigorosamente nei tessuti più pregiati come il satin, il crêpe de chine o in croccante taffetas. Le scene metamorfiche si sommano, si sovrappongono, e diventano punto di contatto che lega realtà e immaginazione, mondo esteriore e interiore, per nuove “creatrici di alchimie”.
La palette parte dal bianco e si stende prevalentemente nei toni naturali, declinati nei tessuti tweed, ecrù o a puntini luminosi, per cardigan sfoderati lunghi alla caviglia, gonne longuette, gonnellone midi in macro-macramè , per completi laminati di argento e d’oro. Si tinge per la sera in abiti lunghi di georgette con effetto sfumato.
La maglia è il cult Biagiotti: presi in una rete alchemica, sottile ma resistente, frutto di una sapiente fusione tra artigianato e tecnologia, sfilano micro-pull e cardigan, abiti-sirena, top e tubini. La treccia di cashmere, segno della bellezza che tende all’infinito, da sempre protagonista delle collezioni Biagiotti, si illumina con strass dorati per dare vita a confortevoli jumpers, cardigan protettivi come una coperta, e abiti fascianti. Striscioline di cashmere lavorate a mano compongono l’abito danzante con centinaia di frange.
La nuova borsa nasce al Castello e si chiama “Regina”, chiusa dal monogramma LB, contiene il necessario per mettere lo straordinario nel quotidiano. Si alterna alla più informale shopping in rafia lavorata a crochet, con il logo ecrù e nero. Ai piedi slingback in pelle dai colori accesi oppure in tessuto effetto-lino.