La Motor Valley ha messo l’acceleratore (un programma nato nel 2021 della Rete Nazionale Acceleratori CDP Venture Capital dedicato alla mobilità e all’automotive) e lo spiega Enrico Dente, il direttore generale di Motor Valley Accelerator “l’accelerazione giunge dopo il periodo di incubazione, dove l’idea viene maturata e si comprende meglio lo stato del vero mercato libero. Noi partiamo da una convinzione, da un prototipo consolidato, accelerandolo verso le aziende che stanno modellando il cambiamento di tutto il settore auto motive mobility per portare nuova tecnologia di laboratorio”.
– È Motor Valley a preparare i prototipi?
“ No sono le start up che si presentano da noi già con dei campioni originali, il nostro ruolo è collegare le start up dall’innovazione matura con le società più solide, noi lavoriamo da Ferrari, Marelli, Dallara, Sabelt ,Gruppo Omr, Stmicroelectronics, Hpe Group sino a UnipolSai. Il rinnovamento rimane l’unica ancora nei momenti più difficili, determinante per il futuro”.
-In che cosa consiste il supporto alle start up?
“ Abbiamo investito circa 5 milioni di euro e ne sono entrati, in particolare dall’estero, oltre 7,5 milioni favorendo più di 30 progetti tra start up e aziende, collocando almeno 120 persone. Una start up non è un fornitore classico, noi facciamo una selezione per consentire scelte adeguate di prodotti che possono accedere anche ai mercati internazionali, l’azienda ne ottiene beneficio perché una parte della ricerca è automaticamente accelerata a favore di costi meno onerosi. Tutte le società presenti nel territorio, comprese Lamborghini e Ducati ,sono parte del nostro gruppo e spero che ne entrino altre”.
– Come le coinvolgete?
“Quelle che sono partner ufficiali, in una serie di attività privilegiate senza per questo limitare l’accesso a chi è interessato a creare opportunità di affari in Italia. Una start up estera deve creare una società italiana e la capitalizzazione che gli procuriamo deve spenderla all’interno del nostro Paese sia per depositare brevetti sia per assumere. Forniamo finanziamenti – 23 le start up sovvenzionate – in modo che possano evolversi, per distribuire il talento. Qualsiasi cervello del mondo può venire in Italia per lavorare all’interno di un ambiente auto motive sempre stimolante, il nostro obiettivo ha lo scopo di accogliere, senza distinzioni. Undici sono già state costituite, sono già presenti cinque entità che provengono dalla Svezia, dalla Germania, dagli Stati Uniti, da Singapore. Vogliamo portare teste pensanti e imprenditori consolidati”.
– Quali le nuove start up selezionate?
“Tra centinai di aspiranti, per esempio, Dallara ha sostenuto Acus e Novac, Sabelt Ohoskin, Marelli Inventio, Stmicroelectronics l’americana Zendar, risultati importanti considerando l’importanza dell’industria automobilistica italiana per il Pil del nostro Paese”.