Strano a dirsi eppure per una volta il sodalizio femminile ha lunga durata. Quello di un’amicizia di una vita che continua in un business nato per amore della moda. Sono Cristina (Parodi) e Daniela ( Palazzi) che hanno unito vita professionale e nome, che ne ha generato il logo.
In prima persona raccontano il loro progetto che, per la seconda stagione, si arricchisce di capispalla più sofisticati come la cappa in puro cachemire made in Italy, così elegante e allo stesso confortevole, da diventare quasi una copertina di Linus da buttare sulle spalle quando “fa freschetto”.
Il mondo di Crida ,che ha nel suo dna l’abito da indossare tutti i giorni per tutte le occasioni, ingloba nuove tendenze, come quella del reggiseno “vedo non vedo” in pura seta nei colori azzurro polvere, fuxia, rosso, nero con il pizzo di Cantù a fare capolino sotto la giacca o la camicia ed a mettere la firma di uno stile elegante e mai volgare. Un omaggio all’artigianalità più antica della nostra regione: il pizzo di Cantù, fatto al tombolo, maneggiato ormai da poche persone che tramandano questa maestria.
Lo shooting della collezione è stato fatto all’interno di una fabbrica, la Persico di Nembro, una eccellenza mondiale nella progettazione e produzione di stampi e impianti per auto e barche, un modo per accostare mondi opposti ma che vivono di design e lusso.
Si perchè Cristina e Daniela di classe ne hanno da vendere, anche quando accolgono le clienti nel pop up a La Rinascente Duomo per raccontare i loro abiti, per individuare lo stile delle signore che vorrebbero saperli indossare con tanta eleganza.
Obiettivo per il brand quello di espandersi all’estero, specie negli Usa e di buttarsi alle spalle due anni di pandemia, per ripopolare gli eventi di abiti e di seta.