Che il mondo della moda possa far meno delle riviste di moda è come dire che la pasta si cuoce direttamente nell’acqua fredda. Lo tsunami che sta travolgendo il mondo dell’editoria ha avuto un’ allerta annunciata in sordina, oggi invece l’ondata sta travolgendo tutti. Una “ground zero” è stata fatta a Hearst Italia che ha incentivato le dimissioni di circa la metà dell’organico. Monica Mosca, direttore di Gente, Francesca Delogu direttore di Cosmopolitan, Antonella Bussi, direttore di Marie Claire Italia e Maria Elena Viola, direttore di Elle Italia hanno ufficializzato il loro addio alla casa editrice.
Secondo quanto riportato da Italia Oggi saranno due uomini, Massimo Russo, già managing director content & consumer experience Italy e chief product officer Hearst Europe e direttore della rivista Esquire, e Giacomo Moletto chief operating officer di Hearst Europe e country manager di Hearst Italia a prendere in mano le redini editoriali dalla sede di Londra.
Nessun “ristoro” quindi per l’editoria ma solo una generosità condita a suon di mensilità e incentivi.
Chi ci sarà nelle prime file delle sfilate a settembre? Chi anticiperà le tendenze e sensibilizzerà le donne su accessori, moda, gusto e valorizzerà le aziende e i brand ?
E’ vero i tempi sono cambiati ma i giornali li hanno raccontati, li hanno seguiti, hanno aiutato stilisti e giovani designer a creare il sogno grazie a servizi di moda che il mondo ci ha sempre invidiato.
Sono molte le poltrone “bollenti” che in questi giorni prenderanno nuove strade e, ci si chiede se anche in altri settori saranno prese iniziative di questo genere dalle aziende, ad esempio togliendo budget e contratti agli uffici di comunicazione che certamente non avranno direttori e giornalisti da invitare a pranzi ed eventi esclusivi.
Non parliamo di una nuova era parliamo di estinzione, dove i grandi dinosauri del nostro settore sono stati congelati da un’era che più che glaciale è surreale.
La tendenza è eliminare l’esperienza. Così si eliminano persone capaci di dire “no, ti sbagli, no, così non si fa”. Complimenti vivissimi.
Che siano sempre le donne a pagare il prezzo è inaccettabile! Si parla di merito e di competenza ma il potere è sempre in mano agli uomini