Cara amica, ti scrivo “così mi distraggo un po’ (dalle sfilate). E siccome sei molto lontana più forte ti scriverò”(Lucio Dalla).
All’inizio temevo mi odiassi. Mi guardavi o meglio, scannerizzavi, con quei tuoi occhioni penetranti: grandi ma acuminati quanto un ago che va in profondità oltre la “pelle” e trapassa la stoffa. Siamo entrati in empatia quando, in preda a un’evidente crisi d’amore, mi hai elargito consigli saggi: da mamma quale sei e da amica complice, quale saresti diventata. Così, abbiamo scoperto di condividere la passione per la cultura, l’autonomia di pensiero e il rifiuto dell’omologazione. Spesso a nostre spese. A unirci ulteriormente, le amicizie con Giuliana Cohen in arte Roberto di Camerino e Roberta Scarpa.
L’apoteosi l’abbiamo raggiunta, quando ti ho dedicato un Vetriolo, la rubrica che curavo per il Chi è Chi. Ricordi? Per quella sfilata di Extè dove fecero nevicare palline di polistirolo che si appiccicarono ai tuoi pantaloni neri. Infuriata, hai telefonato all’ufficio stampa del brand, intimandogli di mandare qualcuno che pulisse subito il misfatto. Arrivarono in tempo reale, due sarte che nel bagno del Museo Bagatti Valsecchi, spazzolarono le tue braghe blackormai a pois. Tu aspettavi in mutande dietro la porta della ritirata. Ma quando sei uscita per rivestirti, i pantaloni hanno risucchiato in un lampo, tutte le palline finite sul pavimento. E così via per più volte: azione e reazione dell’elettrostasi, in una comica che mi sono gustato in presenza nell’antibagno. Mentre le sarte imprecavano in dialetto milanese” “Bestia che laurà”. L’adagio divenne il tuo soprannome, volando di bocca in bocca: sulle lingue lunghe dei giornalisti per tutta la settimana della moda. Sembravi seccata ma sotto, sotto, gongolavi. Perché ami l’ironia come me. Non a caso ti ho adorata, quando sei comparsa alle sfilate con una parrucca blu elettrico. Sempre coi tuoi gioielli in mosaici di murrine dei quali mi hai svelato i segreti.
Ilarità a parte, grazie per le tante lezioni di vita e vitalità con la tua resilienza. Non so quanti anni hai ma poco importa: sei al di sopra dei tempi. Alla faccia di quegli ignoranti della moda che ultimamente non ti filano, per corteggiare l’ultima influencerdi turno. Tu sei “La Boccardi” con la L maiscuola come la protagonista di un ‘opera di Carlo Goldoni. (Non La Locandiera).“Io vengo da Venezia – mi hai detto una volta – una laguna dove si naviga sull’acqua, differente dalle vostre città nelle quali si cammina coi piedi per terra”. E per tanti versi anch’io sento di appartenere a un’altra “dimensione”. Ogni giorno, sempre di più. Sono onorato che nel tuo li-bello Burlesque(ed. La Musa Talìa) mi abbia messo in bocca: “e’ vero sono un giornalista diverso. Ma non cambierò…sino all’ultimo respiro…”. Scriverei la stessa cosa di te. Solo che il tuo respiro è eterno. Per questo ti scrivo al presente.
Tuo LOV.etro
Mi hai commossa Gianluca! Quanto mi mancano quei tempi. “La Lu Boccardi” è indimenticabile 💖
Due persone speciali che hanno arricchito la mia vita professionale e privata. Grazie Luciana, grazie Gianluca.
Due persone speciali che hanno arricchito la mia vita professionale e privata. Grazie Luciana e Gianluca. Roberta
Qualcosa di meraviglioso conosciuto fortunatamente la Luciana Boccardi e Michele Miglionico a Venezia e Dalla quando mia cugina a Roma R C A era corista a tutti questi cantanti 72 anni io mia cugina71
Sono persone Grandissimefortunata io di averle conosciute vivendo io ora a Venezia