Visto che siamo già in tema Festival di Sanremo, inizierò con una cantante, che poi non è solo questo. Rosalba Piccinni è per tutti la cantafiorista, la proprietaria del ristorante Potafiori che per primo ha portato a Milano l’abbinamento ristorazione e vendita piante e fiori nella stessa location. Va da sé che la rossa Rosalba ( che non è la rossa Rossana, che era una caramella) ha la voce della Sirenetta, l’ alter ego alla sua presenza scenica e alla sua determinazione tutta bergamasca. Quando sei settima di otto figli capisci che inizi a cantare anche per farti sentire in una famiglia così numerosa! Per farvela breve Rosalba ha esordito con un concerto al Teatro Franco Parenti dedicato a Mina ed ha presentato il suo nuovo disco ROSA CHE S’INCHINA. Ma la notizia non è questa. La vera news è che mecenati e produttori di questo lancio sono stati i ragazzi di Gruppo Censeo, che non è una multinazionale del lusso, ma è un’impresa edile che si ispira ai valori senza tempo degli artigiani bergamaschi.
“Giovani ma esperti. Veloci e innovativi. Gruppo Censeo, società di ristrutturazione e manutenzione edile di alto livello” così si definiscono sulla loro pagina web Giacomo Paddeu e Francesco Moretti, da tradizione territoriale lavoratori doc. Io ho trovato “divina” questa unione e, anzi, se vogliono sponsorizzare anche i miei CHI E’ CHI AWARDS (dove tra l’altro la cantafiorista è già stata premiata …) io sono a disposizione per un incontro. Mi piacciono le case solide, le persone forti. Sono cresciuta con la storia dei tre porcellini e quelli che mettevano su una casa di paglia o di legno sono rimasti fregati. Per questo credo nelle fondamenta e nella braccia di chi lavora con impegno.
Detto questo passerei alla categoria nascite che in questo periodo mi sembra in netta ripresa. Non perchè l’ha detto la Meloni sia chiaro, ma evidentemente è un buon momento per dare vita alla vita. Elisabetta Falciola, il mito del TG5 è diventata nonna di Nina Leonie i primi di gennaio, nata dalla figlia Carolina Molossi che io ricordo bimba al seguito della mamma durante i week end della settimana della moda. La dolce Clara Tonioni, pr di Tory Burch , ha dato alla luce una bambina bellissima, auguri ai neo genitori. E poi una telefonata mi ha annunciato un fiocco rosa in arrivo … non vi svelo il nome di chi è in dolce attesa, ma vi posso dire che avrà delle fotografie bellissime!
E si in questo articolo le protagoniste mi rendo conto sono quasi tutte donne, e mica donne qualsiasi. Ad esempio, non so se avete seguito sui social le sfilate di Parigi ( si si che lo avete fatto lo so …) ma a me resta impressa la faccia che ha fatto Jennifer Lopez quando, alla sfilata di Schiaparelli dove si è presentata con un taglio corto, non è stata riconosciuta da Anna Wintour seduta in prima fila ( se volete guardatevi la scena qui) . Quest’ultima si è alzata un po’ traballante a salutarla quando lei si è fermata davanti, ma mi resta il dubbio che non avesse capito chi fosse. Ho riso molto quando un pr mi ha mandato un commento in direct con scritto ” Anna, una qualunque zia ai funerali”! E no Anna mi raccomando non mi perdere di lucidità, so che sei un po’ turbata dagli scioperi che stanno facendo negli Usa i giornalisti del tuo gruppo editoriale. Pensate che Anne Hathaway, forse convinta di essere ancora il personaggio de IL DIAVOLO VESTE PRADA, ha abbandonato il set di un photoshoot per Vanity Fair appena ha saputo che i lavoratori e le lavoratrici del gruppo Condé Nast, di cui il magazine fa parte, erano in sciopero. Scrive Giulia Mattioli su La Repubblica, ” La notizia la riporta Variety, che attraverso una testimonianza anonima ricostruisce così l’episodio: l’attrice si trovava nel camerino degli studios di New York dove doveva posare per il servizio fotografico, intenta a farsi truccare e pettinare. Il sindacato degli Screen Actors Guild-American Federation of Television and Radio Artists, meglio noto SAG-AFTRA, ha fatto trapelare al suo team una nota nella quale si spiegava che erano state proclamate 24 ore di sciopero per protestare contro licenziamenti e riorganizzazioni interne a Condé Nast considerate ingiuste. Sono almeno 400 i membri del sindacato, che riunisce attori, artisti, giornalisti, musicisti, all’interno di Condé Nast, specifica Variety. “Non avevano ancora iniziato a scattare”, spiega la fonte del magazine. “Appena Anne ha saputo cosa stava succedendo, si è alzata e se n’è andata”. Un bel colpo di scena e un gesto dimostrativo di grande importanza da parte dell’attrice, che si è mostrata solidale con i lavoratori di un settore, quello delle riviste di moda, che lei ha reso indimenticabile al cinema. Numerosi impiegati di Vanity Fair, Vogue, GQ, Allure, Glamour, e molte altre pubblicazioni Condé Nast hanno marciato di fronte alla sede dell’azienda mentre venivano annunciate le nomination agli Oscar martedì mattina, e non sono mancati slogan e striscioni con espliciti riferimenti ad Anna Wintour, che della casa editrice è chief content officer, e al mondo della moda, come “I licenziamenti non sono fashion” o “L’inverno è particolarmente gelido quest’anno” con un gioco di parole tra il cognome della direttrice di Vogue e, la parola winter, inverno. ” Insomma ci sta che la Wintour fosse un po’ con la testa tra le nuvole…un po’ come Gigi Hadid che mi sta uscendo con quel figone di Bradley Cooper dopo aver dato un due di picche a Di Caprio. Beata lei che può scegliere!
Va bene, va bene … basta donne ( posso dire che Stefania Castaldi, Elisa Belli e Elena Bonamico sono entrate a far parte della EB Brands & Talents? Ok l’ho detto, e scritto qui ), vi parlerò di qualche uomo. Uno è Giulio Colombo Ceo di Colmar che ho scoperto che, oltre allo sci , ama andare in bicicletta. E fa bene perchè come dice lui “se le temperature continuano a salire ci tocca cambiare mestiere” . Me l’ha confidato durante la presentazione del nuovo orologio realizzato insieme a Wyler Vetta ed insieme a lui c’era anche l’ex valanga azzurra Piero Gros che mi ha chiesto se fossi parente di Alberto Schieppati. Ora dovete sapere che ci sono tre persone con questo nome: uno (era) mio padre e fin qui nulla da dire, uno è Alberto Schieppati editore e direttore di testate sui temi dell’ospitalità e dell’enogastronomia, il terzo è un ex sciatore alpino italiano, specialista dello slalom gigante e dal 2021 commentatore sportivo per la Rai. Quindi un po’ come “mangia, prega, ama” c’è un Alberto Schieppati per ogni categoria.
Chiudo con Cristobal Balenciaga, stilista spagnolo ma più francese di molti altri, la cui storia è narrata con una serie su Disney+ e me la sono guardata con grande interesse soprattutto perchè in questi giorni si è celebrata la giornata della memoria e, negli episodi, si racconta anche l’occupazione di Parigi e di come gli stilisti hanno affrontato il nazismo. Ho scoperto che importava clandestinamente tessuti dalla Spagna perchè in Francia, nel distretto di Lione, non facevano più produrre nulla. Persino Coco Chanel visti i tempi chiuse l’atelier e, si diceva, che avesse una relazione segreta con un ufficiale tedesco. Finita la guerra con le uniformi dei gendarmi tedeschi vennero realizzati dei cappotti per i bambini e con le bandiere, eliminata la svastica, vennero fatti dei grembiuli. Come mi è piaciuto vedere riprodotto l’atelier di Parigi con le sarte che cucivano a seconda di come lo stilista si svegliava quel mattino. Diceva Cristobal: “se vuoi puoi seguire le tendenze o ispirarti a un periodo storico, ma quello è solo il tema di una festa in costume, lo stile è un’altra cosa”.
A dargli ragione è arrivato John Galliano con la sfilata di Maison Margiela Artisanal che dalla Ville Lumière ha fatto impazzire i miei colleghi. Ho percepito l’eccitazione di tutti loro ai quali si è riaccesa una luce di speranza che ha elevato e ridato dignità allo stile, inteso come costruzione, visione e interpretazione che solo i grandi designer portano nella loro testa. “Galliano ha disegnato una collezione che lascia le altre sfilate di alta moda nella polvere” scrive la fashion editor americana Cathy Horyn che ha scritto per il New York Times ed ora firma The Cut. Lo stilista britannico ha dimostrato che, seppur coinvolto negli ultimi anni in scandali e controversie che hanno influenzato la sua carriera, è un grande maestro e che la moda gli appartiene. LA MODA E’ VIVA!
Una vera e propria lezione, come quella che ha dato il giovane campione di tennis Jannik Sinner vincendo gli Australian Open. Indossa Gucci e Rolex, guadagna milioni dagli sponsor, ma continua a dedicarsi solo al suo sport ed ha declinato l’invito a partecipare come ospite a Sanremo; come dire “faccio quello che so fare e ve lo dimostro”. Anche questa è una lezione di stile.