La notizia più importante riguarda noi italiani, fieri e orgogliosi di avere una Nazionale bella, per ora vincente e, cosa più importante, amatissima dai suoi tifosi. Euro 2020 fino a questo momento ci ha regalato grandi soddisfazioni, tre vittorie in altrettante partite, ottavi di finale ipotecati già dopo le prime due giornate e confermati dopo la terza con il successo sul Galles. Basti pensare da dove era partito Roberto Mancini, ovvero la clamorosa mancata partecipazione ai Mondiali di Russia 2018, il punto più basso nella storia azzurra. Il nuovo CT ha saputo ricompattare l’ambiente, puntando su un efficace mix tra giovani speranze e “vecchi” di esperienza e spessore. Il risultato è stato strabiliante, con una striscia ancora aperta di 30 risultati utili consecutivi (eguagliato Vittorio Pozzo, che non perse dal 1935 al 1939), undici vittorie nelle ultime undici partite.
Sognare si può, forse si deve, ma meglio non farlo a voce alta, come è tipico della filosofia di Roberto Mancini. I risultati parlano per lui, in Europa hanno rispetto (forse addirittura paura?) di noi, della nostra forza, del nostro gruppo, di giocatori che magari non saranno i classici “top player” ma che tutti insieme stanno costruendo qualcosa di grande.
Adesso arriva il bello, che poi è il difficile. Gli ottavi di finale daranno il via alla fase a eliminazione diretta, quella in cui non si può sbagliare, del dentro o fuori in cui il confine tra vincere e perdere, restare o tornare a casa, è sottilissimo.
Arriveranno avversari forti, ma in questo Europeo ci siamo anche noi.
Dalla Germania, che ha tramortito il Portogallo campione in carica di Ronaldo (che ora rischia l’eliminazione), alla super Francia di Mbappé, Pogba e Griezmann (per molti la vera favorita del torneo), dal Belgio di Lukaku all’Olanda di De Ligt, ma attenzione anche alle sorprese che in tornei come questo non mancano mai.
Eppure sono tutte squadre che hanno mostrato limiti inaspettati, mentre l’Italia a fari spenti è lì, forte dei suoi numeri e del suo gioco, ma anche di un gruppo nel quale tutti sentono di far parte del progetto azzurro. Il risultato più importante ottenuto da Mancini, ma anche dal suo staff di amici veri, gli ex compagni ai tempi della Sampdoria Vialli, Lombardo, Salsano, Evani e Nuciari.
Non è più l’Europeo di Christian Eriksen, che ha fatto trattenere il fiato a milioni di persone prima del tanto atteso sospiro di sollievo. Di più, del boato del popolo del calcio (e non solo), che ha esultato come per un gol vedendolo sorridente e attorniato dall’amore della sua famiglia. Moglie, figli e milioni di altre persone che hanno assistito al miracolo. Il futuro da calciatore è incerto, ma questo è davvero il meno. Il suo Europeo lo ha già vinto.
(nella foto la Nazionale Italiana con la divisa ufficiale firmata Emporio Armani )