Lo studio Locatelli Partners viene chiamato per svolgere il progetto di interni dello spazio industriale utilizzato da gres art 671 il nuovo spazio dedicato all’arte contemporanea realizzato nell’area industriale ex Gres, in via San Bernardino, a Bergamo.
Lo spazio, oltre ad accogliere la “Galleria” che ospiterà mostre d’arte, con un annesso Bookshop (identificati dal colore rosa) ospita anche un’area per il relax e l’intrattenimento, la “Piazza” (di colore azzurro); un luogo per la ricerca e lo studio, la “Terrazza” (che si colora di giallo); una grande caffetteria con ristorante annesso, il “Portico” (sempre di colore azzurro) e uno spazio esterno chiuso tra quattro mura, il “Giardino” (di colore verde). Tutti i colori utilizzati vanno a comporre il pittogramma di gres art 671.
Il complesso insieme degli elementi che compongono gres art 671 si sviluppa sotto due grandi volte a botte dell’ex fabbrica che fino a poco tempo fa produceva tubi di gres smaltati in diversissimi diametri e forme, utilizzati dall’edilizia come condotti di vario tipo. I tubi di gres sono affascinanti e interessanti: raccontano di un’architettura del passato; raccontano di una solidità e una durabilità che raramente l’architettura di oggi può narrare; sono meravigliosamente obsoleti sia per la materia che li compone sia per il loro peso che per il colore di finitura. Insomma, qualcosa di magico e innegabilmente “ben fatto” che era il principio cardine di questa grande struttura industriale. Come non trasferire quindi il genius loci nel progetto?
Lo studio di architettura Locatelli Partners incentra il progetto d’interni e d’arredo proprio su questo materiale. Il grande volume costruito al centro della prima campata viene rivestito con grandi piastre fatte ad hoc di gres color ruggine, come i tubi dell’ex produzione, raccontando agli occhi del visitatore fin dall’ingresso le radici del luogo e svelando anche il motivo del nome del polo culturale.
Anche i bagni diventano tutti di gres, materiale ancora molto resistente e funzionale, qui declinato in tinte pastello come il rosa antico, il verde acqua e l’azzurro tenue.
Ancora gres: i grandi tubi stessi, tagliati in sezioni differenti, si trasformano in contenitori di piante che, posati all’interno di un lungo specchio d’acqua nell’area bar e ristorante, portano dentro la natura. Tutto il progetto lavora sul concetto di dentro/fuori e fuori/dentro: gli spazi tipici di un centro urbano, come la piazza, il portico o la terrazza, diventano perimetri pubblici all’interno di un microcosmo definito dai confini del grande spazio ex industriale. Un piccolo mondo ideale. Un luogo di aggregazione, di cultura e di scambi.
Viene mantenuta l’originale pavimentazione in cemento, mentre i muri di intonaco cementizio grigio si contrappongono alle poche “nuove partizioni” dipinte di bianco calce. Le luci sono un progetto di Viabizzuno e della loro arte di illuminare.
Gli arredi, pochi e funzionali, seguono la regola “del fuori”, “della strada”, “della piazza”. La sedia “Venezia” della zona bar è nella sua forma quella di Piazza san Marco (Bergamo divenne parte della Serenissima Repubblica di Venezia nel 1428) nobilitata da una struttura in legno con una seduta in ecopelle azzurra, appunto il colore che definisce la zona ristoro all’interno dello spazio.
I tavolini sono di ferro grezzo industriale e laminato, sempre azzurro. Il bancone bar di ferro grezzo presenta dei dettagli d’ottone in memoria dei bar tradizionali del “Sentierone”, zona classica del passeggio bergamasco. Lo spazio ludico e lounge antistante al bar si compone di grandi pouf in tessuto elasticizzato, comode sedute che riprendono in pianta la spartizione delle funzioni dell’intera area, rappresentando tridimensionalmente il logo stesso di gres art 671. In questo spazio sono presenti, inoltre, tavolini e sgabelli di ferro grezzo e MDF nero dove giocare a scacchi, a carte, a dama, a backgammon o il nepalese “Tigri e Capre”. Infine, disegnati sul pavimento, ci sono anche i vecchi giochi da strada come “il gioco del mondo” o “campana”.