È un’idea innovativa ed unica nel suo genere, quella che approda nel capoluogo lombardo con l’apertura di Rāma.Più che un tradizionale cocktail bar, il nuovo progetto di Via San Marco 42, è infatti un Contemporary Fine Spirits Bar, un luogo dell’anima, dove tante energie si connettono per un’occasione di condivisione e conoscenza. Una visione del mondo e della bellezza, che Rāma esprime e interpreta attraverso l’armonia, sia essa di sapori, colori, suoni o ambienti una filosofia che comunica unione e inclusione. Ideato dall’Art Director Stefano Egidi, Rāma è un luogo sospeso nel tempo e nello spazio, declinato con un design elegante e sofisticato che strizza l’occhio allemeraviglie dell’Asia, con il suo dehors spazioso, con i gli interni realizzati a mano da artigiani balinesi e con i profumiappositamente creati, al fine di far nascere un luogo di lusso soave e raffinato. Un’esperienza che non poteva esser completa senza l’adeguato sottofondo musicale: alla console di Rāma si alterneranno DJ nazionali e internazionali, che riempiranno l’atmosfera di suoni ancestrali e primordiali, a tema, come nella tradizione dei migliori club berlinesi e newyorkesi.
Un concept tanto unico si rispecchia, nella sua complessa semplicità, anche nel menù dei cocktail. Firmata da Riccardo Marinelli, già manager al Jerry Thomas di Roma, e dall’F&B Manager Franco Tucci Ponti, noto a Milano,tra gli altri, per la sua guida del Doping Club, la cocktail list di Rāma è divisa in tre sezioni – Signature, Classici e Mocktail – tutte dominate da sentori e aromi che vengono dall’Oriente, raccontate come un viaggio in forma liquida. Trovano così grande spazio nel primo menù di Rāma, ingredienti, come lo Yuzu, che, quasi come una firma, caratterizza gran parte dei drink; un agrume che, per sua natura, grazie alle tante sfumature e variazioni, incarna ilconcetto stesso di fusion tra diverse culture proprio di questo locale.
Sfumature come quelle che si trovano nel “520”, ispirato dall’acronimo cinese della frase “Ti Amo”, “520” è unsignature floreale, racconto di un’Europa innamorata dell’oriente, con un un mix di yuzu, vodka, soda al pompelmo, sciroppo al lychee, Franciacorta Brut e un top di estratto alle rose vaporizzato. Oppure nel “Naga”, il cui nome richiama gli omonimi semidei thalidanesi giocando però con la somiglianza di quest’ultimi con le divinità Maya, mescolando Sudamerica ed Asia in un cocktail in cui Tequila e Mezcal fanno da base a yuzu, limone, sciroppo al pepe e frutto della passione, completa, da una crusta al sale Maldon e paprika affumicata. Milano, si sa, è anche la Capitale dell’aperitivo, celebrato da Rāma nel Negroni Sun Tzu, una rivisitazione, presente nella lista dei Classici, che vede l’aggiunta in poche gocce del succo allo yuzu ai canonici gin, vermouth e bitter.