Auto

Apr 17 …LORO RIDONO…

di Bianca Carretto

…NE HANNO BEN RAGIONE…

…INTANTO I CINESI SONO GIÀ ARRIVATI…

Il colosso cinese Dongfeng, di proprietà dello stato della Grande Muraglia, sta insinuandosi sempre più  in Italia. Ha già aperto una partnership con il costruttore molisano Dr Automobiles Group che prevede lo sviluppo di tre nuove vetture, posizionate in differenti segmenti, per essere lanciate in tutta Europa con lo storico marchio di origine inglese Tiger. Grazie alla condivisione delle piattaforme provenienti da Wuhan, nello stabilimento di Macchia d’Isernia saranno assemblati i modelli – un suv compatto anche in versione ibrida e due monovolume – adattandoli al rispetto delle omologazioni del nostro Continente, per essere poi commercializzati direttamente dalla rete distributiva della società italiana. Ieri il capo europeo di Dongfeng, Qian Xie, a Milano, a Palazzo Serbelloni, per presentare uno dei suoi brand Voyah, considerato premium, ha dichiarato che vi sono allo stadio colloqui iniziali con il  nostro governo per vagliare la possibilità di costruire le sue auto in Italia. “I contatti sono molto positivi – ha precisato Xie –  riconosciamo all’Italia la sua lunga cultura automobilistica  a cui si aggiunge la sua collocazione geografica che facilita il trasporto verso altre regioni, sia di prodotti che di componenti”. Una visione che comporta futura occupazione, pare una risposta indiretta alle parole di Carlos Tavares che, nei giorni scorsi, dallo stabilimento di Mirafiori completamente deserto, aveva avvertito che “l’introduzione di costruttori cinesi in Italia avrà degli impatti sociali forti”.  

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