Infine è stata fatta chiarezza, alla presenza del presidente di Renault Jean-Dominique Senard e dei ceo dei marchi Renault, Nissan e Mitsubishi, ieri, a Boulogne Billancourt, vicino a Parigi, con un rinnovato spirito di collaborazione, sull’alleanza dei tre costruttori – più ridotta ma più pragmatica e agile di prima – che intendono proseguire gli investimenti in Ampere, per permettere ad ognuno di loro di concentrarsi sui singoli progetti, adattandosi più rapidamente all’evoluzione che avanza velocemente. Ampere non è il nome di un auto ma è la divisione responsabile di tutte le attività elettriche e software di Renault, non solo per il mercato europeo. De Meo, amministratore delegato di Ampere, carica aggiunta ai suoi compiti di guida del Gruppo Renault di cui è presidente e amministratore delegato, ha precisato, con l’entusiasmo che lo contraddistingue “questa è una vera rivoluzione, dobbiamo fare un salto generazionale, un nuovo piano che potrà illuminare il valore di Renault. Ma non è questo il nostro scopo, quello che presentiamo oggi avrà un impatto molto più importante”. Nissan e Mitsubishi hanno espresso il loro intento di conferire, rispettivamente, 600 e 200 milioni di euro, ad Ampere che dovrebbe essere quotata in borsa, il prossimo anno. Makoto Uchida, ceo di Nissan Motor Corporation ha sottolineato che la sua società sarà un operatore strategico per Ampere potendo utilizzare il software e le innovazioni di connettività per modelli da commercializzare anche al di fuori dell’Europa, concludendo che ”sviluppare veicoli elettrici per tutto il mondo, da soli, sarebbe troppo impegnativo”. Sarà proprio Ampere a concepire e a produrre una versione elettrica della nuova Nissan Micra, da vendere nel nostro Continente, permettendo – ha precisato de Meo – al costruttore nipponico di tagliare i costi del 50%. I partner dell’alleanza hanno anche rinsaldato i loro progetti comuni per l’America Latina e l’India “l’area più importante – ha confermato Makoto Uchita – dove potremo lavorare bene insieme”. Un totale di sei modelli saranno prodotti nella fabbrica di Chennai, di cui due suv del segmento C per Nissan, una cittadina elettrica per Renault e una timbrata ancora dalla casa giapponese ed è Luca de Meo ad entrare a gamba tesa nella conversazione per spiegare che “questo non è il momento di dettagliare i volumi di produzione, sicuramente non installiamo in un paese una piattaforma per fare 20 vetture!” La condivisione delle piattaforme avrà un ruolo decisivo, dovrà passare dall’attuale 60% utilizzato oggi per le architetture in comune, ad una quota molto più alta grazie alla diffusione di tutti i brand, in Europa, in Giappone e in America Latina dove tutti i tre costruttori vogliono rinforzare le loro sinergie per aumentare la presenza in loco. Un esempio è il concept Niagara di Renault appena presentato in Brasile su cui Nissan realizzerà un pick-up che in seguito potrà decollare in Argentina, brandizzato con i due marchi.