Da lunedì 16 marzo, il gruppo del lusso francese LVMH capitanato da Bernard Arnault, produrrà gel disinfettanti nelle sue più note aziende di profumeria e cosmetica. Tra queste la Guerlain e i dipartimenti dedicati di Christian Dior e Givenchy. Il provvedimento è stato preso nel weekend, in 24 ore. Nasce per combattere la speculazione per l’improvvisa sparizione di questi prodotti idro alcolici. LVMH fa sapere che la produzione straordinaria durerà il tempo necessario per par fronte all’emergenza. Nella prima settimana ne saranno realizzate dodici tonnellate e sempre di più una volta preso il ritmo.
I griffatissimi gel saranno donati al Servizio Sanitario Francese e all’Assistance Publique-Hôpitaux de Paris. Il provvedimento arriva dopo gli annunci del Presidente della Repubblica Emmanuel Macron e del Primo Ministro Edouard Philippe di chiudere le scuole e tutti i servizi non essenziali quali negozi, bar, ristoranti. Il governo francese segue dunque quello italiano.
La decisione di LVMH è un esempio di riconversione industriale che non è sempre possibile, molte aziende, soprattutto nel settore privato, hanno optato per donazioni in grado aiutare gli ospedali e la ricerca come sottolineava il sito di moda Business of Fashion. In Italia varie aziende della moda si sono mobilitate. Giorgio Armani ha annunciato la scorsa settimana una donazione da un milione e 250mila euro a vari ospedali italiani. Nella lista ci sono anche Dolce &Gabbana e Versace.
In quanto alla riconversione, al momento la più eclatante in Italia è quella del gruppo piemontese Miroglio che sta producendo mascherine in cotone idrorepellente. Sono lavabili e riutilizzabili fino a dieci volte. La storica azienda tessile di Alba ha cominciato con un prototipo giovedì 12 marzo e dovrebbe arrivare a produrne fino a 600mila. Questo primo lotto è interamente coperto da Giuseppe Miroglio, vice presidente e azionista del gruppo. Dopo di che è stato concordato un prezzo minimo per la Protezione Civile che consenta di coprire i prezzi di produzione. Dovrebbe riuscire a produrre fino a 100mila mascherine alla settimana. Il gruppo Miroglio aspetta il nulla osta del Ministero della Salute per commercializzare le mascherine anche al di fuori del Piemonte. Nella tristezza sono anche belle.