Auto

Set 25 …MADE IN ITALY SIGNIFICA FATTO IN ITALIA… SUL CORRIERE…

di Bianca Carretto

Il museo dei Fratelli Cozzi, a Legnano, custodisce una collezione privata di automobili Alfa Romeo, ripercorre la storia di un’icona  che ha sempre rappresentato  l’eleganza e  la raffinatezza del Made in Italy . Sono oltre 60 le vetture simbolo, raccolte da Pietro Cozzi, un patrimonio in cui rivivono – dal 1950 al 2015 –  i modelli che hanno dato splendore al marchio e alla nostra industria, nati da un colpo di genio o di fortuna, non per altro le Alfa sono sempre state identificate da un quadrifoglio. Cozzi nel 1955 era un  concessionario Alfa Romeo, la sua passione lo ha portato a conservare i pezzi più significativi, gli esemplari più interessanti del Biscione, di cui due sono unici al mondo, la Giulia TI Super  Quadrifoglio Verde ed l’ Alfa 155 Record, chiamata così per aver superato, nel 1992, il record di velocità su terra. Vetture pensate, realizzate in Italia, riconosciute per la loro eccellenza sia come qualità, design e tradizione. Un prodotto può  avvalersi del logo “ Made in Italy”, considerato un  valore tra i più apprezzati nel mondo, per notorietà e vantaggio competitivo, solo se è stato fabbricato interamente o prevalentemente lungo lo Stivale. In questo mondo  con sempre meno barriere, non è sufficiente applicare un nome ad un manufatto per assegnarli l’origine italiana. Gli esempi più lampanti del settore automotive sono Lamborghini e Ducati, oggi  controllate dal gruppo Volkswagen  ma,  come non mai,  centrale é l’Italia in tutto il processo, sia commerciale che industriale. All’interno della Motor Valley emiliana, hanno fatto squadra,  sopra le loro sedi sventola il tricolore, solo il suv Urus della casa del Toro ha consentito l’assunzione di altri 700 dipendenti. I tedeschi hanno e continuano ad investire  in queste due realtà, sono state ingrandite entrambe le sedi che rimangono stabili nel nostro territorio, con motivazioni di cui possiamo essere orgogliosi. Il museo voluto da Cozzi –oggi nelle mani della figlia Elisabetta –  ha elaborato una strategia di politica industriale  e di comunicazione, coinvolgendo  sogni, ambizioni, successi, tutto ciò che segna la vita della nostra società. Nel rispetto di Pietro ( mancato con sua moglie, da pochi giorni, per un incidente automobilistico), che ha saputo guardare al passato, proiettando nel futuro una realtà che dovrà essere salvata e rimanere, totalmente, nei nostri confini. 

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