MARANELLO: PRESENTAZIONE FERRARI SF23
Nel giorno del ritorno della passione lungo il tracciato di Fiorano per la presentazione della nuova Ferrari SF23 di F.1, mancava il vertice: ovvero il presidente John Elkann impegnato negli USA per impegni professionali. Un peccato che nel giorno del ritorno alle presentazioni vere, con tanto di tribuna e 500 invitati dei Club, il vertice sia stato assente. C’erano però tutti gli altri: i progettisti della monoposto, con Cardile, Sanchez e Gualtieri, il motorista Fraboni, il capo dei meccanici Ioverno. E l’amministratore delegato Benedetto Vigna che ha incontrato gli sponsor e i fornitori in una ala appositamente allestita all’interno del circuito di Fiorano. Una presentazione curata nei dettagli, moderna, dinamica con il contatto del pubblico assiepato lungo il tracciato, i due piloti Sainz e Leclerc avvolti dal caldo abbraccio dei tifosi che dalle prime ore del mattino hanno sfidato il freddo pungente anche se il sole splendeva come mai in questo periodo. E Piero Ferrari, alle prese con la stampa e gli amici di un tempo, a parlare della Purosangue, il primo SUV di Maranello “Chi lo avrebbe mai detto? Eppure è qui e la uso personalmente, faccio il cliente collaudatore e devo dire che è una gran macchina, fatta in versione speciale con un colore verde come quella che aveva mio padre a suo tempo e il cui pantone era gelosamente conservato a Maranello”. Una one off come dicono gli inglesi, dal valore unico incredibile. E poi Enzino Ferrari, l’erede del 10 per cento di Piero, membro della famiglia che dagli USA, invece, c’è tornato apposta per essere vicino alla squadra. Più che i presenti, con Carlos Sainz padre con tanto di busto di gesso per le fratture alle vertebre riportate all’ultima Dakar, sono state le assenze a far colpo. Non solo John ma anche il fratello Lapo, da sempre vicino alla squadra e tifoso numero 1. Per loro niente incontri pubblici, niente ovazione e applausi dai tifosi. In compenso c’era lei, la SF23 che ha rotto una tradizione che durava da oltre 70 anni. Ovvero prima si presentava la macchina e poi la si faceva girare. Adesso prima ha girato in pista e poi l’hanno presentata. Una rottura di tradizioni e di schemi del passato che la “nuova” Ferrari, quella del futuro che Benedetto Vigna propone tutta elettrica e che Piero Ferrari rallenta “Manca l’elettricità per garantire una mobilità per tutti. Credo che la transizione avrà dei tempi molto più lunghi rispetto a quello che in tanti dicono”. Comunque vada, è stato bello tornare a vedere dal vivo una Ferrari con il sorriso, pronta alle sfide e che ha tutti gli ingredienti per fare bene e riportare quel titolo iridato che manca dal 2007. “Siamo condannati a vincere, è il nostro destino”. Parola di Piero Ferrari.
Peccato anche la mancanza dell’ing. Binotto se è vero che questa macchina e’ in gran parte sua, al di là delle dimissioni forse sia pure in borghese la sua presenza sarebbe stata auspicabile. Oppure, se la macchina non farà subito faville, c’è’ già pronto il capro espiatorio retroattivo?