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Gen 07 MARLÙ: ENERGIA SOLARE PER LA SAN MARINO BAKERY

di Redazione

La Carità è Senza Confini. Non è solo un modo di dire o il nome dell’associazione di volontariato sammarinese all’opera nello Zambia da trent’anni. Oppure la grande scritta, in questo caso in inglese “Charity Without Borders”, che si legge sul muro della San Marino Bakery, costruita nel 2010 alla periferia della capitale, Lusaka, dai volontari della Ong del Titano. Aiutare gli altri è un fatto. Un fatto collettivo a cui tanti sammarinesi offrono il loro contributo.  

Lo ha fatto anche Marlù, il marchio del gioiello per tutti creato nella Repubblica della Libertà nel 2001 da tre donne, tre madri, tre sorelle: Morena, Monica e Marta Fabbri. Marlù ha infatti sostenuto la realizzazione del nuovo impianto a pannelli solari per la produzione di energia elettrica, che da questo dicembre ha finalmente reso operativa 365 giorni su 365 giorni l’anno, l’attività della San Marino Bakery. L’intervento ha risolto il grosso problema dei costanti tagli di elettrica sulla rete locale, che rendevano difficile il lavoro del forno e causavano altrettanto costanti danni economici alla sua produzione.  

Ora, invece, San Marino Bakery continua, senza interruzione, la sua attività quotidiana: offre formazione e lavoro a più di dieci giovani, dona pane a orfanotrofi, istituti per disabili, scuole, famiglie povere e ai detenuti delle carceri di Lusaka. Mentre, diverse famiglie si sostengono proprio con la rivendita del pane agli abitanti dei compounds della zona.  

Ciò che fanno i volontari della Ong sammarinese è straordinario. La loro panetteria è un modo concreto ed efficace di offrire formazione professionale, contratti di lavoro e stipendi ai giovani, di autofinanziare la missione dell’associazione con la vendita dei suoi prodotti e offrire gratuitamente cibo a chi non ne ha – spiegano le tre sorelle Fabbri – anche noi abbiamo voluto offrire il nostro aiuto a chi fa conoscere nel modo più bello importante il nome di San Marino e la solidarietà della sua gente. A tutti i volontari che operano in Zambia va il nostro più sincero grazie“. 

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