Marta Marchi ricopre il ruolo di pr manager in Hyundai Motor Company Italy, la casa automobilistica coreana tra le prime a portare avanti il concetto di innovazione e sostenibilità. In questa intervista le abbiamo chiesto quali nuove sfide aspettano il mondo dell’auto e se gli scenari futuri sono favorevoli alla mobilità individuale.
Come cambierà la comunicazione dell’automobile, sia dal punto di vista industriale che commerciale?
È sicuramente la domanda che sta mettendo alla prova tutti noi. È una grande sfida quella di rivoluzionare gli strumenti e le modalità di comunicare il nostro brand e i nostri modelli nuovi, che sono tantissimi – adeguandoci a un contesto sociale e a un mercato radicalmente cambiati, alla percezione di incertezza in tutti gli ambiti del consumo e in generale sul futuro, alla ricerca di una rassicurazione nei brand presenti sul territorio. Dal punto di vista commerciale, rimangono fondamentali l’accessibilità e la protezione del cliente – sia di quelli che cercano una nuova auto, sia di quelli che già guidano una Hyundai. Questo significa un lavoro di squadra con i team di vendita e post vendita, per sviluppare messaggi coerenti, chiari, e che diano voce alle azioni concrete.
L’auto, da sempre, ha bisogno di contatto, prove, vicinanza, come verranno organizzati i test con la stampa, sia in ambito internazionale che nazionale
Le ipotesi sono le più svariate, a partire dall’evoluzione degli eventi in formato più virtuale, con un uso sempre migliore di video e canali digitali, accelerando un processo già in corso. Senza dimenticare però l’esperienza di guida, che rimane fondamentale – soprattutto se parliamo di vere anteprime, quelle riservate agli esperti che danno le prime impressioni sulle novità. Un’ipotesi probabile è che vengano ripensati in ottica più locale, in piccoli gruppi, estendendo la durata dell’evento su più turni. Sarà fondamentale rispettare le norme di distanziamento e adottare tutti i necessari interventi di igienizzazione sulla vettura, tra una prova e l’altra. Non escludo che possano essere coinvolti anche i concessionari del territorio, a supporto di questa direzione – d’altra parte, non abbiamo certezze circa la semplicità di tornare a viaggiare per partecipare a eventi di lancio internazionali.
Si ritornerà come un tempo all’informazione One to One, con incontri personali, analisi delle problematiche dei concessionari e dei compratori effettuati singolarmente?
Penso che, in un certo senso, sia l’aspetto positivo portato da questa situazione. Sin dalle prime settimane di lockdown, siamo tornati a parlare molto di più e a confrontarci in maniera costruttiva. Non solo il comunicato stampa, ma le considerazioni sul mercato e sugli scenari futuri, l’approfondimento, il contatto con le nostre sedi internazionali, le interviste, gli incontri virtuali con colleghi e filiera, e così via.
L’ auto che difenderà sempre più il suo ruolo primario di vettore della mobilità, punterà sul futuro a zero emissioni o tornerà a proporsi con i valori dei motori tradizionali?
Rimango convinta che il processo verso l’elettrificazione sia già partito, e progressivamente vedrà anche il mercato italiano andare in questa direzione. La velocità di questa transizione dipenderà poi da una serie di fattori di mercato, di governance, infrastrutturali – quello che vediamo come costruttori è una rivoluzione già in atto quanto al prodotto e alle tecnologie. L’esempio di Hyundai è una gamma che già quest’anno è quasi interamente disponibile in versione elettrificata – proponendo alimentazioni dalle più accessibili come il mild hybrid o l’ibrido, fino alle più sofisticate come l’elettrico, l’ibrido plug-in; abbiamo già da anni perfino anche l’idrogeno.