Honda si è unita a Tesla ed a Fca, Ford si è alleata con Volvo, Volkswagen con i cinesi di Saic. Matrimoni sanciti per acquistare crediti da costruttore verdi, in modo che le emissioni di Co2 siano contabilizzate insieme. La prima ad aprire la strada è stata Fca che, lo scorso anno, ha pagato 1,8 miliardi di euro a Tesla, un accordo valido per tre anni, per ridurre il rischio di dover regolare una forte multa alla commissione europea. Honda, dall’inizio dell’anno, secondo l’European Electric car, ha venduto in Europa solamente mille vetture elettriche, per cui ha chiesto di far parte del pool poiché Tesla ha volumi sufficienti per soddisfare le necessità sia di Fca che di Honda. Il gruppo di Elon Musk ha immatricolato, nel nostro continente – pur subendo un forte calo – nei primi nove mesi dell’anno, circa 63mila vetture elettriche e, arriverà, facilmente, a 100mila prima del 2021. Le misure restrittive messe in atto, ovunque in Europa, per la pandemia, comprometterà sicuramente i risultati dei costruttori, il gruppo Volkswagen ha già accantonato alcune centinaia di milioni di euro, Jaguar Land Rover ha messo da parte 100milioni, Daimler sta anticipando il lancio della sua gamma ibrida per scongiurare di dover saldare una parcella salata. Renault dovrebbe raggiungere il pool costituito dai suoi alleati Nissan e Mitsubishi per evitare sanzioni. Tesla, indubbiamente approfitta di questa situazione per incamerare centinaia di milioni, si parla di incassi di oltre di 1,20 miliardi di dollari (circa un miliardo di euro) dall’inizio del 2020, il doppio rispetto a tutto il 2019. Così si permette, senza alcuna scossa, un’ammenda di 12 milioni di euro per non aver rispettato i suoi obblighi amministrativi riguardo al riciclaggio delle batterie!