Arriva sul mercato Mx-30, la prima vettura elettrica di Mazda. Candidata al premio annuale Women’s World Car Of The Year, è una delle poche auto che riesce a conquistare gli automobilisti metropolitani e a rimanere davvero amica dell’ambiente.
Partiamo dal design. Le scelte non sono state casuali. Oltre a sedili e pannelli porta ricavati al 20% da PET riciclato, protagonista all’interno è il tunnel centrale in sughero. Un elemento che richiama all’Heritage, oggi riconcettualizzato e moderno, in grado di “fare del bene” all’ambiente: ogni volta che viene raccolto dalla corteccia della quercia – senza abbatterla – l’albero assorbe più anidride carbonica, favorendo il processo di rigenerazione proprio della corteccia. In tutto ciò si trova anche il ricordo delle origini del brand: Mazda iniziò la propria storia impegnandosi nella produzione e nella lavorazione di questo materiale.
Passiamo al gruppo propulsore. I giapponesi hanno scelto di adottare una batteria di soli 35,5 kWh, sufficiente per un’autonomia di 200 km (WLTP). Avrebbero potuto mettere una batteria più performante? Sì, ma avrebbero mancato l’obiettivo di Mx-30, quello di essere uno dei suv più green del settore. La “giusta dimensione” significa arrivare a soddisfare le esigenze dell’automobilista e nel contempo produrre meno co2 possibile, considerato l’intero ciclo di vita della batteria. Ovviamente i giapponesi hanno fatto in modo che l’auto supportasse la ricarica veloce in corrente continua (DC) fino a un massimo di 50 kW, per fare il pieno fino all’80% in 36 minuti o 3 ore se si opta per una Wallbox domestica da 7,4 kW.
Ultimo passo il sound. La spinta, estremamente regolabile, morbida e graduale, viene accompagnata da un suono che incrocia il rumore naturale del motore con frequenze artificiali: utile più che mai a chi tende a stare sempre con il pedale dell’acceleratore premuto.