Dopo sedici mesi di crescite consecutive, il mercato auto dell’Europa Occidentale ha mostrato a dicembre la prima battuta d’arresto, segnando un calo del 3,8%, Il bilancio del 2023 è ancora positivo, con 12.847.481 immatricolazioni, +13,7% rispetto al 2022, ma con una flessione del 18,7% sul 2019, l’anno che ha preceduto la pandemia e che resta l’obiettivo da raggiungere per il ritorno alla normalità. Il dato di dicembre getta un’ombra sul 2024 perché, si legge in un comunicato diffuso dal Centro Studi Promotor, “mentre si esauriva il portafoglio ordini accumulato ai tempi delle carenze di produzione legate alle difficoltà di fornitura di componenti importanti, non se ne ricostituiva uno abbastanza importante per sostenere il mercato nel 2024”.
L’Italia rimane fanalino di coda a dicembre nelle immatricolazioni di auto “con la spina”, con una quota in lieve recupero al 10%. Lo stesso vale per i 12 mesi del 2023, con le Bev che nel nostro Paese hanno raggiunto una quota del 4,2% e le Phev del 4,4%, in netto svantaggio rispetto alla Germania, alla Francia, al Regno Unito e alla Spagna.
“I dati continuano a non mostrare miglioramenti riguardo al forte ritardo italiano nella transazione energetica – ha commentato Andrea Cardinali, direttore generale dell’Unrae – il 2023 rappresenta purtroppo un altro anno perso in questa direzione”.