“Da Stellantis non si può accettare che portino i cinesi in Italia”. Questo ha detto ieri al Festival dell’economia di Trento, la voce autorevole di Luca Cordero di Montezemolo, aggiungendo che “dobbiamo pretendere tempi e modi di impegno sull’Italia, è necessario investire nel nostro Paese, dove abbiamo ancora fornitori eccezionali e stabilimenti di primordine”. Montezemolo ha trascorso quasi tutta la sua vita occupandosi di Fiat e di Ferrari, ed è stato anche presidente di Confindustria dal 2004 al 2008, dunque conosce benissimo ogni sinuosità di qualsiasi settore e, sollecitato dal direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana, non ha potuto non esprimere tutta la sua preoccupazione dovuta a una politica di deindustrializzazione che ha, piano piano, distrutto non solo l’industria automobilistica italiana, arrivata ad essere all’ottavo posto in classifica, dopo la Romania. Ha aggiunto che “sull’automobile occorre un grande piano di rilancio, purtroppo ora le decisioni vengono prese a Parigi, per questa ragione è importante consolidare rapporti ancora più stretti con alcune nazioni, tra cui proprio la Francia”. Il dirigente e imprenditore si è rivolto al nuovo presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, appena insediato, per chiedergli che faccia ripartire “un grande centro di formazione per preparare figure professionali di elevata qualificazione di cui in questo momento siamo deficitari, vi è carenza di leadership, con il rischio di perdere società di grande valore, anzi ci vorrebbe un inventario per rilevare gli elementi mancanti. Ma purtroppo intorno a questo problema vi è solo un silenzio assordante”. Parla da uomo che ha nel cuore il futuro, “tutti devono essere in grado di vincere un gran premio, dobbiamo mettere i nostri giovani allo stesso punto di partenza nella gara della vita, a partire dalla scuola e dal divario che ancora caratterizza il nord e il sud.”
