La pandemia di Coronavirus sta falcidiando le attività sportive. Fermi i campionati di calcio e le relative Coppe Europee, ferma la formula 1 il cui destino 2020 è incerto. Dopo l’annullamento dei primi nove gran premi, dall’Australia alla Francia, anche il Canada e la Francia hanno informato la Federazione internazionale e i promoter di Liberty Media, proprietari del Cirucs, che le gare di Montreal e del Paul Ricard non verranno disputate nelle date prestabilite del 14 e del 24 giugno. Il primo organizzatore a dire, sia pure ufficiosamente, sì alla disputa del gran premio è l’Austria sia pure a porte chiuse. Il G.P. seguente dovrebbe disputarsi in Inghilterra ma gli organizzatori di Silverstone non hanno ancora dato risposta. Ancora silenzio da Ungheria e Belgio mentre il G.P. d’Italia, in programma a Monza il 6 settembre, ha molte probabilità di essere disputato a cancelli chiusi. Da Monza in poi, sono in programma altre sette gare prima della conclusione del mondiale: sulle quali, però, c’è ancora silenzio assoluto.
Comunque sia, l’emergenza sanitaria ha bloccato la F1 e in molti guardano al futuro del quale la Ferrari vuol fare parte ma non a condizioni capestro. Mattia Binotto, responsabile della Gestione Sportiva Ferrari, in una intervista all’inglese Guardian ha spiegato i motivi di scontro con gli altri team, principalmente inglesi: il tetto di spesa di 175 milioni di dollari che andrà in vigore dal prossimo anno e che probabilmente sarà ulteriormente abbassato per venire incontro alle squadre che in questi momenti sono a rischio sopravvivenza. Bocciata l’idea Ferrari di tenere in considerazione la differenza tra team costruttori e clienti, il team modenese non solo si è detto contro a una riduzione del budget cap oltre i 145 milioni di dollari per il 2021, ma che si sarebbe scontrato ancora di più con la proposta di portare il limite di spesa a 130 milioni nel 2022. Un tale abbassamento del tetto di spesa per i top team comporterebbe un taglio del personale, al quale Binotto ha detto categoricamente di no. A meno che non si guardi ad altre categorie, ad esempio la formula Indianapolis.