Moda

Nov 13 MURALES E DINTORNI

di Cristiana Schieppati

Quando ero una ragazzina il murales di via Broletto di Armani era un luogo di incontro. Dove ci vediamo? Sotto il murales di Armani. Da li si partiva alla scoperta del centro, da li si percepiva la tendenza di quello che stava succedendo in città. Se Re Giorgio voleva lanciare un messaggio lo faceva partire da quell’angolo di Milano, come quando durante la pandemia è apparso quello a sostegno di dottori e infermieri a firma dello stilista. Pochi giorni fa, in giro per appuntamenti, vedo capeggiare un bellissimo volto asiatico che domina la scena. Contestualmente mi arriva il comunicato stampa che Rosy Zhao e la nuova global ambassador di Versace e che all’Aeroporto di Malpensa è stato inaugurato un desk informativo dedicato ai turisti cinesi promosso dal Cav.Lav. Mario Boselli, Presidente di Italy China Council Foundation per far scegliere l’Italia ai viaggiatori del Dragone ( con tanto di tax free shopping ridotta in legge di bilancio da 154,95 euro a 70 euro). Ho fatto 2+2 ed ho pensato che siamo in un momento talmente critico che forse l’unica salvezza restano i Cinesi e, a conferma di questo, un noto imprenditore mi ha detto che se la Cina dovessero chiudere i mercati per noi sarebbe la fine. Così per essere sul pezzo sto pensando di farmi la permanente “new wave” ispirata alle donne coreane come suggerito da Vogue.it .

In questi giorni ho incontrato davvero tantissime persone, un po’ per qualche press day a cui sono riuscita ad andare, un po’ per i numerosi eventi a cui ho partecipato. Devo dire che per fortuna per prendere appunti ho i quaderni di Pineider che mi ha regalato Clara Garcovich che, insieme a Tamara e Greta, mi ha riempita di affetto e di sorrisi nel suo bell’ufficio di via Serbelloni. Mi fa anche molto piacere avere incontrato Domenico Vacca al mio tavolo al Gala Fashion & Food. Lo avevo intervistato ma non di persona e finalmente abbiamo potuto fare due chiacchiere in santa pace. Da pochi giorni ha battezzato il suo bambino in Vaticano e come padrino ha avuto l’attore americano Forest Whitaker che ha vestito in tante belle produzioni hollywoodiane, perchè negli Usa il suo abbigliamento piace tantissimo ad attori e imprenditori ( anche Valentino Garavani è andato da lui …), e tra poco sembra aprirà anche a Milano un negozio (ma non ve l’ho detto).

Al mio tavolo abbiamo iniziato a parlare di abiti eleganti da uomo, anche perchè a tutti questi eventi black tie i signori si devono mettere in tiro. Così ho scoperto che Tom Ford è il brand che fa sentire “fighi” gli uomini. Almeno così mi ha detto Ennio Fontana, Amministratore Delegato di Dsquared2 (che però indossava un completo di Philipp Plein per il quale ha lavorato diversi anni). Al mio tavolo anche Tiziano Guardini, l’unico a non mangiare carne, lui si che è uno stilista sostenibile (dentro e fuori). Abituata ad un mondo prettamente femminile, ho scoperto che il mondo Fashion & Food è invece dominato dagli uomini, tutti Ceo e manager di aziende che, molto spesso, scelgono di avere al loro fianco più che una donna un bravo consulente che possa dare buoni consigli. Questo è il ruolo di Alessandro Maria Ferreri che ha ospitato la serata insieme a WWD e Galateo & Friends che spiega il suo lavoro con una frase ” Marchionne diceva che un capo è sempre solo, io sto accanto al leader“. Della serata non ho foto, solo una di me che scendo le scale di Palazzo Parigi con il panettone di Marchesi che ci hanno omaggiato e che stavo cadendo dalle scale. Ora so perchè non andrò mai al Festival di Sanremo. Vorrei invece andare a Gabicce al ristorante Dalla Gioconda che ho scoperto essere guidato dal figlio di Marco Bizzarri , Stefano e dalla sua compagna Allegra Tirotti Romanoff. Un luogo del cuore nato dall’amicizia tra l’ex AD di Gucci e Massimo Bottura per 5 anni compagni di banco alle scuole superiori. Ho sempre invidiato chi aveva compagni di scuola importanti, io nessuno.

La bella notizia è che ho sentito delle belle cose sulle donne. Andrea Della Valle mi ha detto che a casa comandano le donne e che una famiglia non può andare avanti senza, confermato da Kondo Takahiko chef di Gucci Osteria che ha detto “mia moglie ha quello che io non ho e ci compensiamo”. Anche il proprietario di una famosa acciaieria a Verona, durante il lunch offerto da Longines a Fieracavalli per la Coppa del Mondo mi ha detto che se avesse avuto delle figlie femmine per lui sarebbe stato lo stesso e che sua moglie ha un ruolo attivo in azienda ed è bravissima. Io vedo un sacco di donne che si fanno un gran mazzo, lasciatemelo dire. Penso a Alessandra Sarni, global Communication director di Paul &Shark che è volata in Lapponia per preparare dei redazionali natalizi e che ha smobilitato persino Babbo Natale per mettere in posa delle renne. Dagli squali alle renne il passo non è così breve. Io aspetto comunque di fare la foto con Pierce Brosnan protagonista della campagna pubblicitaria e sto convincendola con insistenza per farlo venire a Milano.

In questi giorni è uscita anche la carta dei doveri delle giornaliste e giornalisti di Repubblica scaturita da un lungo confronto nell’ assemblea della redazione del quotidiano del Gruppo Gedi. Come spiega Prima Comunicazione il testo racconta di un clima esasperato per le pressioni che sarebbero alla base dei rapporti con la concessionaria di pubblicità. In un periodo in cui gli investitori in pubblicità hanno pochissimo interesse ad investire per la carta stampata (alle agenzie di pubblicità i clienti non commissionano neppure più le creatività per le inserzioni sui giornali) uno dei mezzi per interessare gli investitori e il cosiddetto branded content, servizi di tipo giornalistico che servono anche per fare comunicazione per le aziende. È una realtà talmente sperimentata che si è pure formata una associazione di comunicatori, Obe, dedicata a queste pratiche creative.  La purezza dell’ informazione indipendente dalla pubblicità chiedono i giornalisti di Repubblica per rispondere ai principi etici del buon giornalismo. La carta non lo dice esplicitamente ma affronta anche il problema dei giornalisti che si mettono disposizione senza che ci siano richieste dalla pubblicità o dall’azienda. Un tema questo che nella moda è all’ordine del giorno.

La settimana è finita con enorme tristezza, la morte di Davide Renne, neo stilista di Moschino. L’argomento ha tenuto banco durante la cena di raccolta fondi organizzata da Massimo Leonardelli e Piero Piazzi dove anche Carlo Capasa è salito sul palco per dire “Oggi è mancato qualcuno della nostra community”. Si la moda è proprio un mondo a parte. Qui si trovano esempi di grande solidarietà e supporto e allo stesso tempo gelosie e separazioni. Ma quando manca qualcuno sono tutti uniti nel dolore.

Se solo si riuscisse a fare più sinergia, ad abbattere le barriere di questo mondo . Un uomo solo che guarda il muro è un uomo solo. Due uomini che guardano il muro è il principio di un’evasione. Non si vince da soli. Mai.

.
.

SEGUICI SU INSTAGRAM

SEGUICI SU FACEBOOK

Facebook Pagelike Widget
Top