Due volti – dei tanti – di una stessa medaglia, il Gruppo Volkswagen, con i suoi brand Volkswagen e Audi. Sembrano l’opposto, in realtà, un disegno ingegnoso, li interseca pur cercando chiare differenzazioni, in un interscambio di tecnologia e di valori, con strategie differenti, per offrire, a livello mondiale, una vasta scelta. Volkswagen ha presentato la sua futura vettura elettrica che costerà meno di 25mila euro, un livello di prezzo senza precedenti nel settore, sarà la nuova vettura del popolo. Quasi un ritorno alle origini, riprendendo tutti gli elementi del linguaggio famoso del marchio: con 450 chilometri di autonomia l’ID.2 (costruita sull’architettura elettrica Meb +, verrà prodotta in Spagna, dove sarà installata anche una fabbrica di batterie) sarà l’auto adatta a tutti i giorni dell’anno, senza puntare assolutamente al mercato low cost. I costi delle batterie, le nuove piattaforme, i pesanti investimenti che la casa madre mette a disposizione (182miliardi in cinque anni) sono ammortizzati giocando proprio sui volumi che consentiranno di realizzare economie di scala da cui deriveranno gli utili, cercando di lasciare poco spazio ai concorrenti cinesi, particolarmente offensivi, senza dismettere la produzione dei modelli a combustione interna. Il fatturato di Volkswagen ha generato, nel 2022, 74miliardi di euro con vendite arrivate a 4.600.000 unità e un utile operativo di 2,6 miliardi (più 22,5%), dieci modelli elettrici saranno lanciati entro il 2026, con le regioni del nord e sud America che promettono una grande espansione. Audi, come tutti, ha dovuto affrontare la crisi dei semiconduttori e dei software, ha assemblato, sempre nel 2022, poco più di 1,6 milioni di veicoli, ma poiché è concentrata su modelli di alto prestigio ha ottenuto ricavi per circa 62 miliardi, con un utile operativo storico, di 7,6 miliardi, di cui hanno beneficiato anche i dipendenti che hanno ricevuto un premio di oltre 3mila euro. Il ceo di Audi Markus Duesmann vede positivamente l’evoluzione della mobilità a zero emissioni, tanto che, nei primi due mesi del 2023 “abbiamo consegnato il 40% in più di elettriche, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno”. Per questo sta facendo partire un’offensiva audace, intanto cambiando i nomi dei suoi modelli: le elettriche saranno siglate da numeri pari, i motori a combustione da quelli dispari ed è sempre Duesmann ad aver annunciato che “stiamo per proporre sotto la Q4 e- tron, la Q6 e-tron, 100% elettrica, basata sulla inedita piattaforma premium Electric (PPE), nel 2024 arriveranno dieci nuovi modelli, entro il 2025 saranno in totale venti, mai è stato sferzato un attacco industriale così importante nella storia dell’azienda. Per questo chiediamo chiarezza nella regolamentazione fino al 2035, poiché presenteremo anche una specifica piattaforma per i motori a combustione di ultima generazione”.