Finisce così l’attesissima finale di Champions League tra Inter e Manchester City. Onore per l’Inter e gloria per il Manchester che vince 1 a 0 con gol di Rodri. Onore si, tanto onore per i Neroazzurri che giocano una partita quasi perfetta, preparata benissimo da Mister Inzaghi che proprio contro il professor Guardiola presenta la sua Laurea a livello internazionale.
L’Inter decide di non chiudersi ma di provare a prendere gli inglesi, altri cercano di chiudere spazio e tempo di giocata e provano a ripartire appena rubata palla o attraverso le giocate di Onana, vero e proprio giocatore di movimento. Dall’altra parte il City inizialmente un po’ troppo lento e bloccato dai centrocampisti interisti prima perde per infortunio uno sfortunato De Bruyne sostituito da Foden che piano piano, dalla fine del primo tempo fino al gol del secondo tempo, alza un po’ i ritmi del giro palla e con un’ azione classica avvolge l’Inter per poi imbucarla e andare in gol.
A questo punto ci si aspetta un colpo alle certezze interiste che invece senza più nulla da perdere creano almeno tre palle nitide fa gol con Lautaro poi con Di Marco e per finire quella incredibile di Lukaku. Insomma l’Inter davvero ci prova fino alla fine e probabilmente avrebbe meritato il pareggio. La squadra esce a testa altissima da questa finale e le parole dei giocatori, della dirigenza e dell’allenatore fanno capire che davvero si è meritata questa finale e che ci troviamo davanti a una grande squadra guidata da un signore per bene.
Simone Inzaghi ha saputo preparare i suoi giocatori come meglio non si poteva, bravo a gestire i cambi con il minutaggio perfetto e a gestire le pressioni. Ora si dovrà ripartire, da qui una sconfitta che potrebbe essere l’inizio di una storia importante da scrivere, ne è sicuro Pep Guardiola a cui va tutta la gloria che spende parole molto belle per l’Inter in conferenza stampa. Gloria per la squadra anzi, lo squadrone, campione d’Europa e che porta a casa anche il triplete in un anno a dir poco meraviglioso. Bello vedere Guardiola (l’uomo che ha cambiato il concetto di spazio e tempo nel calcio ) così sereno e bello ascoltarlo nelle sue interviste. Tra i giocatori hanno impressionato Acerbi che annulla, o quasi, Haaland, Darmian, Di Marco e Brozovic immenso nel city Stones Bernardo Silva e Foden. È stata una finale degna di una grande Coppa. (foto Ansa)