Excusatio non petita, accusatio manifesta è un proverbio latino che significa che se non hai niente di cui giustificarti, non scusarti. Affannarsi a giustificare il proprio operato senza che sia richiesto può infatti essere considerato un unico indizio del fatto che si abbia qualcosa da nascondere, anche se si è realmente innocenti. Ed è per questo che solitamente i casi in cui i personaggi pubblici si giustificano e chiedono scusa sono rarissimi. Accadono esclusivamente quando le prove sono sotto gli occhi di tutti, quelli dei social in particolare. La moda di solito preferisce fare scena muta, non commentare, lasciare che tutto passi nel dimenticatoio.
Ricordiamo Dolce & Gabbana quando avevano dovuto scusarsi con la comunità Cinese per uno spot offensivo con tanto di sfilata annullata. Zara del Gruppo Inditex, accusata di aver mancato di rispetto le vittime della guerra tra Israele e Palestina con la campagna The Jacket, ha ritirato la stessa chiedendo scusa alla propria community decidendo di rimuovere le immagini. Sono di questi giorni le scuse a suon di condivisione di Chiara Ferragni per “L’affair” Pandoro con i fatti ampiamente noti. Ma non voglio commentare l’accaduto perchè, a volte, mi sembra che in Italia, in qualsiasi campo, si finisca sempre per parlare dei Ferragnez: ogni mezzo di comunicazione veicola i volti e le frasi della coppia, chiunque ne parla. Invece, siccome io sono del team Panettone, voglio parlarvi di tante belle cose che sono successe in questi giorni che precedono il Natale.
Le ultime due settimane lavorative che anticipano le feste sono una sorta di fashion week. Ci si divide tra colazioni (una mattina sono riuscita a fare 4 colazioni dalle 8,30 alle 11,00) per poi passare ai pranzi , alle merende, agli aperitivi, alle cene. Ci sono colleghi che mangiano l’antipasto da una parte e proseguono poi a un altro invito. Per me è il periodo più bello, anche se regolarmente a furia di baciare e stringere la mano a tante persone mi ritrovo sempre con l’influenza, che quest’anno ha colpito duro. Già sono una che si fa vedere poco in giro, ma così è stato ancora meno. Mi è spiaciuto ad esempio non poter andare a casa di Emanuela Schmeidler che aveva organizzato un lunch per Andrea Fornasier che dopo 7 anni intraprende una nuova strada professionale (a breve sapremo dove andrà). Sono andata a farmi truccare da Stefania Tranchino che è stato il suo regalo e mi sono divertita a vedere tutte le foto delle celebrità con cui ha lavorato. Tra le tante c’era la cassetta (non quella della frutta, ma quella musicale) di Laura Pausini al suo esordio musicale.
Tra un evento e l’altro c’è stata anche la conferenza stampa di Camera della Moda per presentare le novità della prossima edizione di Milano Moda Uomo che sostanzialmente sono tre: sfila per la volta CP Company, Fendi e Gucci tornano in passerella con l’uomo, ci sarà la serata danzante al Plastic di chiusura evento. I budget di Camera Moda non sono quelli della PWC, la multinazionale che fornisce servizi di revisione di bilancio e consulenza legale e fiscale, che per la festa aziendale ha fatto arrivare Marco Mengoni per un concerto privato ai circa 3000 ospiti del grattacielo di City Life. Deve averne fatte di consulenze quest’anno per essersi potuta permettere un ospite cosi!
La cosa bella è che mi sono arrivati tantissimi regali di Natale da persone che non mi aspettavo. E’ bello quando il tuo lavoro viene gratificato da un pensiero, per me non è così scontato. Forse qualcuno è abituato a ricevere e a non accorgersi nemmeno di quello che gli viene offerto, ma per me è veramente bello vedere chi ti ha nel cuore. Ti fa dimenticare di chi invece non ti dice grazie.
Chiudo in bellezza con due storie. Una raccontata da Ornella Vanoni a “Che Tempo Che Fa” riguardante Gianni Versace. La cantante era molto amica dello stilista che la vestiva spesso ed ha raccontato a Fabio Fazio “Una volta, ero depressa, mi capitava spesso, e gli dico che non volevo spacchi e non volevo scollature e lui mi fa: ‘Senti, io vesto le zoccole, se vuoi vestirti da monaca vai da Romeo Gigli”. Mi ha fatto tanto ridere.
Altra storia, anzi, altre storie quelle raccolte da Carla Vanni nel suo libro Diario Incompleto (di giornalismo e di moda) a cura di Egle Santolini, edito da Rizzoli, che mi ha mandato con tanto di dedica. Direttore e anima di Grazia per cinquant’anni, Carla ripercorre la sua storia, i ricordi con gli amici stilisti, le cene, i viaggi, le belle case dei designer, con la consapevolezza che “noi siamo ciò che ricordiamo di essere stati”.
Voglio ricordare Lorenzo Riva che è mancato tre giorni fa, era un personaggio, non la mandava a dire a nessuno. ” Ho fatto tanto, ho realizzato numerosi sogni: ho iniziato a lavorare sin da bambino, ho aperto il mio primo atelier a diciotto anni, sono stato direttore creativo della Maison Balenciaga, ho sfilato per l’alta moda e per il pret-à-porter, ho realizzato abiti da sposa che molti definiscono unici. Potrei essere soddisfatto, ma non bisogna mai smettere di sognare e quindi proseguo la mia attività sempre con entusiasmo” diceva. Già, non smettere di sognare…quanto è difficile.