Auto

Apr 13 OSSERVAZIONI SU INCENTIVI

di Bianca Carretto

L’attesa è stata estenuante, finalmente il̀ 6 aprile è stato adottato il DPCM attuativo del DL Energia, contenente gli incentivi per il settore auto, a sostegno della transizione ecologica. Il mercato nel frattempo è andato a picco: 109.000 vetture immatricolate in meno rispetto allo stesso periodo del 2021, che già era di quasi 90.000 unità sotto il livello pre-Covid. E, per l’effettiva entrata in vigore del decreto potrebbero volerci ancora alcune settimane, poiché diventerà pienamente operativo solo a maggio, quasi metà anno andato in fumo. Positivo l’orizzonte triennale ( sperando che venga rivisto annualmente lo schema incentivante adottato) e l’introduzione di un sostegno all’acquisto dei veicoli commerciali leggeri a zero emissioni, anche sé con il limitante obbligo di rottamazione.
Tuttavia – lo evidenziano tutte le case rappresentate dall’Unrae, l’associazione dei costruttori stranieri presenti in Italia – l’esclusione delle persone giuridiche dagli incentivi con la sola eccezione del car sharing ( in pratica, tutto il noleggio, incluso quello a privati e per tutti i veicoli aziendali), non gioca certamente a favore di un’accelerazione della ripresa.
A questo va aggiunto che il Governo abbia chiesto all’UE – per i veicoli aziendali in uso promiscuo – l’ennesima proroga per il regime transitorio che da decenni ci rende l’unico Paese in Europa a non riconoscerne la detraibilità dell’Iva al 100%. Preoccupa la mancanza di visione strategica dovuta a scarsa conoscenza del settore, tra cui la riduzione dei price cap ( la tecnica di controllo dei prezzi dei beni e dei servizi offerti dal Governo) passata da 50mila a 35mila euro per la fascia da 0-20 g/km di Co2 ( i veicoli elettrici) rispetto al sistema incentivante del 2019-2021. Una scelta che penalizza diversi costruttori, riduce la scelta da parte dei consumatori e non favorisce la competitività. Infine, la volontà di non prolungare da 180 a 360 giorni i termini che intercorrono dalla prenotazione del bonus all’effettiva immatricolazione del veicolo ( considerando la crisi dei semiconduttori e i ritardi di produzione causati dalla guerra in Ucraina), rallenterà gli acquisti.

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